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19 Ottobre 2016 - 18:47
I banditi erano entrati in azione nel ponte del 25 aprile, un foro nel muro sul retro e gli allarmi silenziati con la complicità di alcune guardie giurate.
Un colpo alla 'Oceans' eleven', con un manipolo di professionisti del crimine nei panni indossati al cinema da George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon e Julia Roberts. Solo che per il caveau della filiale torinese di Intesa Sanpaolo, all'epoca appena inaugurata, e per i titolari delle cassette di sicurezza da cui erano spariti gioielli e preziosi per oltre 20 milioni di euro, la rapina non era stata una finzione. A distanza di sei mesi, gli 'uomini d'oro' sono stati identificati e arrestati dalla squadra mobile di Torino.
In carcere sono finite tredici persone, quattro - le guardie giurate che facevano da basisti - ai domiciliari e un'altra all'obbligo di firma, mentre un malvivente è ancora ricercato.
L'accusa formulata dal pm Andrea Padalino è per tutti di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti pluriaggravati.
La 'mente' del gruppo era il torinese Giovanni La Montagna, 51 anni, arrestato un anno fa dai carabinieri del Comando provinciale di Torino. L'uomo, un lungo curriculum del crimine, era soprannominato il 'mago delle chiavi': gli bastava infatti una foto, inviata su Whatsapp, per realizzare un duplicato e aprire qualunque porta. Persino la 'portaforte' di un caveau di ultima generazione come quello che, se non fossero stati fermati dalla polizia, progettavano di aprire nella sala conta della Battistolli, società di trasporto valori con sede a Paderno Dugnano, nel milanese.
Durante il blitz degli agenti, effettuato lo scorso giugno ma reso noto soltanto oggi per non compromettere l'intera operazione, è stato sequestrato tutto il materiale per la tentata rapina: maschere di lattice, armi, materiale informatico e persino alcune immagini dei sistemi di sorveglianza del caveau assaltato sotto la Mole. E ancora telefoni cellulari, sim card, sofisticati duplicati di telecomandi per cancelli di sicurezza e materiale elettronico, tra cui alcuni teaser.
Del bottino milionario, invece, non c'è più traccia. La polizia ne ha trovato soltanto una piccolissima parte nel garage di una villetta di Paullo, sempre nel Milanese, dove sono stati sequestrati anche 23 mila euro in contanti.
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