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30 Settembre 2016 - 16:44
Tre simpatizzanti del movimento No Tav sono imputati in tribunale a Torino di violenza privata ai danni di una cronista del quotidiano "La Repubblica" nel corso di una manifestazione in Valle di Susa. I fatti risalgono al 10 agosto 2013, giorno in cui nei pressi del cantiere di Chiomonte era in corso un corteo chiamato "marcia dei cinquantenni".
Secondo le accuse, sostenute dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, un gruppo di persone (una delle quali impugnando un bastone) circondò la giornalista rivolgendole frasi minacciose: "E' da un po' che ti teniamo d'occhio, perché sorridi a quelli della Digos? Facci vedere il telefonino". Poi le ordinarono di mostrare il tesserino dell'Ordine e la costrinsero a indicare la sua automobile, dove la riaccompagnarono. Oggi la cronista ha ribadito il suo racconto davanti al giudice.
"I fatti - è la replica degli avvocati difensori - non si sono svolti in quei termini. Può darsi che sotto il profilo soggettivo la giornalista si sia impaurita, ma qui dobbiamo valutare i fatti sotto il profilo oggettivo: non ci sono state violenze e nemmeno minacce. E' una vicenda sovradimensionata".
Gli imputati hanno fra i 42 e i 36 anni.
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