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VERCELLI. Mattarella celebra 150 anni del Canale di Cavour

VERCELLI. Mattarella celebra 150 anni del Canale di Cavour

Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è a Palazzo Pasta, sede nel centro di Vercelli dell'Ovest Sesia, associazione nata su iniziativa del conte Camillo Benso di Cavour nel luglio 1853. Oltre a fornire il servizio irriguo alle 4.000 aziende agricole consorziate, si occupa dell'approvvigionamento, dell'utilizzazione, della conservazione e della distribuzione delle acque del Canale Cavour, di cui oggi ricorrono le celebrazioni per i suoi 150 anni.

Mattarella, che renderà omaggio al genio di Cavour con una corona di allora alla statua che lo ricorda nell'omonima piazza, è stato accolto dal copresidente e dal condirettore della Coutenza Canali Cavour, Ottavio Mazza e Luca Bussandri, dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, dal sindaco di Vercelli Maura Forte e dalle altre autorità cittadine.

A Palazzo Pasta è presente un plastico del Canale Cavour.

Costruito 150 anni fa a supporto dell'agricoltura, il Canale Cavour trae origine dal Po a Chivasso (Torino) e termina scaricandosi nel Ticino nel comune di Galliate (Novara). Una infrastruttura senza pari, a livello europeo, che ancora oggi testimonia la lungimiranza di Camillo Benso Conte di Cavour, che diede impulso alla sua realizzazione, e al genio di Francesco Rossi, l'agrimensore vercellese che per primo lo ideò, e dell'ingegnere Carlo Noè, che progettò l'infrastruttura.

I suoi 85 chilometri di vie d'acqua, con 101 ponti, 210 sifoni e 62 ponti-canale, ne fanno il terzo canale italiano per lunghezza che, ancora oggi, porta un contributo irriguo su quasi 200 mila ettari coltivati, concorrendo alla produzione di circa 1.300.000 tonnellate di risone. Ma il Canale Cavour è ancora sicurezza idrogeologica, paesaggio fruibile turisticamente, ambiente ed energia rinnovabile, con oltre 80 centrali idroelettriche in esercizio e molte altre in fase di costruzione.

La sua realizzazione avvenne tra il 1863 e il 1866, dopo la proclamazione del Regno d'Italia e quando Cavour era già morto, su impulso dei ministri Quintino Sella e Gioacchino Pepoli, e costò all'incirca 45.000.000 di lire.

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