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08 Settembre 2016 - 10:55
Salone del libro
Fabbrica del Libro, la nuova manifestazione milanese dedicata alla lettura, si svolgerà dal 19 al 23 aprile. Lo hanno annunciato oggi l'Associazione italiana degli editori (Aie) e Fiera di Milano, mettendo così un primo tassello al progetto con cui promettono di coinvolgere "librai, bibliotecari e l'intero mondo del libro" e di favorire "la partecipazione delle scuole e creando un polo attrattivo per tutto il Paese". Ma è guerra aperta con il Salone del Libro di Torino, "le cui date sono fissate da 29 anni nella seconda settimana di maggio". E che anche nel 2017 "si svolgerà in quel periodo", ribadiscono la sindaca del capoluogo piemontese e il presidente della Regione Piemonte, Chiara Appendino e Sergio Chiamparino. Che accusano Aie e Fiera di Milano di un comportamento "irrispettoso, per non dire provocatorio".
L'ennesima schermaglia tra Torino e Milano alla vigilia del summit degli editori - tra cui Sellerio, Feltrinelli e Laterza - che hanno preso le distanze dal nuovo evento milanese. E a pochi giorni dall'incontro, in programma lunedì a Roma, con il ministro Dario Franceschini. "Siamo stupiti che Aie e Fiera Milano abbiano avvertito la necessità di annunciare le date della Fabbrica del Libro prima dell'incontro", sottolineano in una nota congiunta Appendino e Chiamparino, che si interrogano su quale possa essere la ragione di un "atteggiamento con cui Aie e Fiera Milano hanno deciso unilateralmente le proprie date in un periodo sostanzialmente concomitante".
Non sembrano pensarla così i vertici dell'Aie e della Fiera di Milano, che dopo l'annuncio di oggi presenteranno il format della nuova kermesse in una conferenza stampa ai primi di ottobre. Proprio sul rischio che la vicinanza temporale danneggi entrambi gli eventi si soffermano Appendino e Chiamparino. Che dopo la dura presa di posizione, lasciano una porta aperta alle trattative. "Come il Ministro sa, e con la correttezza che ci ha sempre contraddistinto, noi siamo disponibili a trovare soluzioni che evitino la reciproca cannibalizzazione - dicono i subalpini -. Se questo non fosse possibile proseguiremo sulla nostra strada...".
La palla passa dunque a Franceschini, che con il suo ministero nei mesi scorsi è entrato nella Fondazione che promuove il Salone del Libro di Torino. E che probabilmente avrebbe evitato volentieri la guerra tra Torino e Milano. Una partita dall'esito tutt'altro che scontato.
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