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TORINO. Scarcerato ma con obbligo non avvicinarsi a 50 mt da vittima

TORINO. Scarcerato ma con obbligo non avvicinarsi a 50 mt da vittima

CArabinieri (foto d'archivio)

Scarcerato con l'obbligo di non avvicinarsi a meno di cinquanta metri dalla persona offesa.

L'insolita decisione è dei giudici del tribunale del riesame di Torino e riguarda Z.H., un quarantenne di origini marocchine che il 16 agosto era stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.

Le manette erano scattate dopo una violenta colluttazione in un appartamento nella zona di Borgo Dora. Z.H., dopo una serata con amici, era stato accolto in via eccezionale nell'alloggio, ma l'inquilino (un connazionale) lo sorprese per due volte mentre orinava sul pavimento della camera dal letto. Z.H., ubriaco, reagì con violenza e, secondo la ricostruzione degli inquirenti, picchiò il suo ospitante, procurandogli una ferita al cuoio capelluto, e lo spinse contro la ringhiera del ballatoio minacciandolo di morte. "La contestazione - spiegano gli avvocati Basilio Foti e Nicola Campagna - è esagerata: non c'era alcuna volontà di uccidere. Se c'è stata una spinta è soltanto perché il ballatoio è largo soltanto 78 centimetri ed è impossibile che due persone vi rimangano affiancate in perfetto equilibrio. Quanto ai precedenti penali del nostro assistito, che è in Italia da 20 anni, è regolare e ha un lavoro, si tratta di due pene pecuniarie risalenti agli anni Novanta".

Il tribunale, pur sottolineando che c'è bisogno di un "approfondimento" dell'indagine, ha confermato l'esistenza di "gravi indizi" di un tentato omicidio: come misura cautelare, però, ritiene sufficiente il "divieto di avvicinarsi alla persona offesa" e ai luoghi da lui frequentati, casa compresa.

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