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18 Luglio 2016 - 18:14
Incentivare "un modello di accoglienza che preveda l'inclusione di piccoli nuclei di migranti sui territori comunali seguendo la logica della proporzionalità al numero degli abitanti". A sollecitare la necessità di seguire l'esempio del modello dei Comuni della Bassa Val Susa - che hanno siglato un protocollo d'intesa con la Prefettura che prevede l'accoglienza dei migranti da un minimo di 2 posti a un massimo di 12 in base al numero di abitanti dei singoli comuni - è l'assessora regionale all'Immigrazione Monica Cerutti, che parla di uno "sbilanciamento evidente" fra i migranti accolti in strutture temporanee, 9 mila 209, e quelli nei percorsi Sprar, 962.
"In Piemonte - sottolinea - vivono 4 milioni e mezzo di piemontesi e i migranti sono poco più di 10 mila, un fenomeno governabile con la disponibilità e la collaborazione di tutti".
Ricordando che "presto saranno attivati altri 300 posti Sprar che sommati a quelli già attivi copriranno circa il 10% della popolazione migrante", l'assessora sottolinea che "il modello che auspichiamo è quello che la Prefettura di Torino ha siglato con 20 Comuni della Bassa Valle di Susa per governare razionalmente il fenomeno dell'accoglienza, che, diffusa in piccoli nuclei, permette una migliore qualità dell'inclusione e l'inserimento lavorativo dei migranti. Gli strumenti per accogliere bene e senza creare tensioni ci sono - conclude - basterebbe utilizzarli".
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