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14 Luglio 2016 - 10:53
Salone del libro
I tempi sono stretti e il presidente dell'Associazione Italiana Editori-Aie, Federico Motta, non perde tempo, dopo il mandato ricevuto ieri dal Consiglio Generale, per portare avanti un modello di Salone del Libro "nazionale e internazionale, che faccia parte di un progetto molto più ampio", in cui gli editori si prendono la scena.
Che si stia aprendo una nuova fase, dopo le ipotesi di un trasferimento della manifestazione a Milano, è chiaro.
Nell'incontro con Motta, oggi a Torino, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e la sindaca della città Chiara Appendino, si sono mostrati disponibili ad "affidare la gestione all'Aie, che la garantisca per un certo numero di anni", a trovare "le modalità per garantire i contributi dati finora" e ad aprire a "nuovi spazi" al posto del Lingotto Fiere "come potrebbe essere Torino Esposizioni" dove il Salone è nato.
E Giovanna Milella, presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura del Salone del Libro di Torino, è pronta ad andarsene. "Si apre una nuova fase, è bene restituire il mandato" ha detto Milella che domani, all'assemblea dei soci presenterà "un bilancio in attivo fino al 2018" aggiungendo che "è stato realizzato un risparmio di un milione di euro". Domani, durante l'assemblea dei soci della Fondazione, Chiamparino e Appendino annunceranno anche la proposta di un presidente che avvii questa nuova fase "finalizzata a conservare e rafforzare il Salone del Libro quale patrimonio della Città di Torino e della Regione". E sempre domani è previsto un incontro del presidente dell'Aie con il ministro dei Beni Culturali e del turismo, Dario Franceschini.
"Non siamo venuti qui con alcuna pregiudiziale sul dove e non andiamo via con una decisione. Il problema non è dove si fa, ma che tipo di salone si fa, noi abbiamo un progetto e vogliamo capire dove ci siano le condizioni e le risposte migliori per realizzarlo" ha spiegato Motta all'incontro con Chiamparino e Appendino che hanno ritenuto "positivo e costruttivo" il dialogo dopo il quale hanno annunciato anche che "nei prossimi giorni il Comune di Torino e la Regione Piemonte presenteranno una proposta congiunta per affidare ad AIE la gestione delle prossime edizioni del Salone del Libro". "Abbiamo dato agli uffici legali del Comune e della Regione il mandato di verificare, anche a fronte dei recenti eventi e della vendita del padiglione 5 del Lingotto, la possibilità di disdire il contratto pluriennale di locazione" hanno precisato Chiamparino e Appendino. Ma, per il presidente dell'Aie prima di parlare del luogo del Salone del Libro "bisogna parlare nel merito del progetto di un salone fatto in un determinato modo e in base a quelle che possono essere le prospettive" in cui ci deve essere anche "una grande attenzione ai piccoli editori che sono una parte importante della società".
Insomma, il modello dell'AIE è quello di un salone "centro di attrazione di tutto il mondo che ruota intorno al libro con un progetto molto piu' ampio di sviluppo e promozione del libro e della lettura per tutto l'anno". "Non siamo abituati a porre condizioni o diktat, siamo disponibili a valutare e approfondire quanto ci viene proposto" ha aggiunto Motta all'incontro in cui ha parlato anche delle risorse: "manifestazioni di questo tipo sono sempre sostenute da finanziamenti pubblici, dipende da quante risorse il territorio vuole investire in una manifestazione che abbia ricadute sul territorio perché le risorse pubbliche dovrebbero servire a questo e non a foraggiare chi organizza". Mentre della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura del Salone del Libro di Torino, dal cui Consiglio di amministrazione l'Aie è uscita lo scorso febbraio, Motta ha detto: "a noi interessa il Salone e gestirlo, non la Fondazione che è un problema territoriale". "Stiamo definendo i temi concreti - ha spiegato Chiamparino - di una proposta che prenda l'affidamento della gestione fuori dalla Fondazione, che rimarrebbe operativa per eventi di carattere pubblico legati al territorio". Infine, delle recenti vicende giudiziarie nell'inchiesta della procura di Torino sul Salone del Libro sfociata in quattro misure cautelari, Motta ha osservato che "è un problema delicato che forse porrà una questione di location ma non sta a me dirlo e credo che l'amministrazione di Torino lo abbia ben presente".
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