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28 Giugno 2016 - 10:46
"Non rimetterò il mandato perché non esiste un mandato. Sono stato indicato dal Comune e, in base allo Statuto della Compagnia, sono stato nominato dal consiglio generale. E' al consiglio generale che rispondo". Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo, non ha alcuna intenzione di fare "il passo indietro" invocato da Chiara Appendino, che giovedì verrà proclamata sindaco di Torino.
Profumo incontra i giornalisti nella sede della fondazione.
Con lui c'è il segretario generale, Piero Gastaldo. Statuto alla mano, l'ex rettore del Politecnico di Torino ed ex ministro, spiega che tutte le procedure sono state pienamente rispettate: "in base alle regole vigenti, se il Comune non avesse proceduto alle designazioni, il Consiglio generale si sarebbe dovuto sostituire all'ente. Come è accaduto nel caso del Consiglio regionale del volontariato e della Commissione per le pari opportunità, per coprire il vuoto avrebbe cooptato i due consiglieri la cui designazione spetta al Comune". "La Compagnia - sottolinea Profumo - è un'istituzione privata con il suo statuto e la sua autonomia. La leale collaborazione con le istituzioni prescinde da qualsiasi maggioranza. Nessuno può mettere in dubbio il mio rispetto per le istituzioni, ci sarà anche in questa occasione. La Compagnia è un ente fondamentale per la città e io voglio che questa collaborazione si rafforzi".
Appendino per ora tace. Il Comune dovrà indicare il nome nuovo, quello che sostituirà Profumo in consiglio generale.
Potrebbe essere scelto fra le 72 candidature arrivate per la vecchia chiamata (nell'elenco c'è anche il professor Ugo Mattei, ex vicesindaco di Chieri, sostenitore di Torino in Comune alle elezioni e poi del M5S al ballottaggio), ma non si sa ancora quale sarà la strada che la neosindaca seguirà. I tempi sono stretti: il termine - che riguarda anche Regione Piemonte, Camere di Commercio di Torino e Genova - scade il 14 agosto. E' evidente che la vicenda non si chiude qui: l'incontro con Profumo sarà nell'agenda di Appendino dopo la proclamazione di giovedì 30 giugno.
Il primo appuntamento istituzionale sarà con il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che chiede "al Comune un tavolo sulla Città della Salute", progetto che Appendino intende rivedere per ridimensionare la partecipazione dei privati. "È stato imbastito nel 2003, spero non ci siano ripensamenti", sottolinea Chiamparino.
Alla neo sindaca rivolge un appello la presidente degli industriali torinesi Licia Mattioli, "perché non arresti opere fondamentali come la Tav, la metropolitana e la Città della Salute, tutte approvate o in via di realizzazione. Sarebbe un delitto bloccarle". "Appendino - spiega - è una persona in gamba, è un'imprenditrice prestata alla politica. Spero che saprà rappresentare i nostri interessi d'impresa". Della Tav parla anche il leader di Confindustria Vincenzo Boccia: "Per noi è una questione-Paese. E' un argomento su cui credo si aprirà un confronto e come sempre ci auguriamo che prevalga il buon senso e l'interesse dei cittadini torinesi, piemontesi e dell'Italia".
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