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TORINO. Tav: tra indagate anche due storiche attiviste Val Susa

TORINO. Tav: tra indagate anche due storiche attiviste Val Susa

Ci sono anche due figure storiche del movimento No Tav della Valle di Susa fra gli indagati nel procedimento che oggi ha portato a una serie di misure cautelari per la dimostrazione del 28 giugno 2015 davanti al cantiere di Chiomonte. La prima è Nicoletta Dosio, la seconda è la settantunenne Marisa Meyer, colpita da un obbligo di presentazione periodica alle autorità di polizia. Lo si apprende da fonti vicine ai No Tav. 

"Finito il silenzio elettorale, vediamo come chi alla Procura di Torino segue i movimenti in Valle di Susa, procede nuovamente con l'emissione di misure cautelari a danno di numerosi NoTav. E lo ricordo per tutti, sono misure emesse prima di una sentenza, esclusivamente in via cautelare e che tra l'altro abbiamo poi visto decadere fino alle assoluzioni nei processi". Lo afferma in una nota il senatore piemontese del Movimento 5 Stelle, Marco Scibona.

"In democrazia la legge è uguale per tutti, ma non alla procura di Torino, dove i Procuratori che seguono le vicende legate al Tav sono forti con i deboli e deboli con i forti - sostiene il parlamentare -. Tracciano sentenze emettendo misure cautelari come fossero condanne. Questa non è giustizia, tanto meno amministrata in nome del popolo. Quello dei pm incaricati del fascicolo Tav è ormai un modo di fare a senso unico, volto a criminalizzare il dissenso e a lasciare impuniti invece i veri criminali. Indagini a senso unico mentre le centinaia di segnalazioni dei cittadini rimangono chiuse nei cassetti. Mi appello al procuratore capo di Torino, Armando Spataro. Prenda in mano la situazione, porti ordine tra i suoi sostituti che oggi non ricercano la Giustizia".

"Proprio il giorno in cui dichiara di 'abbracciare' tutta la città Chiara Appendino ha minacciato di abbandonare l'osservatorio sulla Tav. In questo modo Torino non potrà più beneficiare dei progetti e delle risorse per le opere di compensazione": è quanto afferma Silvia Fregolent, vicepresidente dei deputati Pd.

"Così, come ha dichiarato lei stessa, 'non potrà fermare la Torino-Lione' ma potrà purtroppo riunire idealmente quella 'città divisa in due' tanto sbandierata in campagna elettorale, penalizzando di fatto tutti. Chissà se i cittadini si consoleranno con i suoi abbracci", conclude.

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