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15 Giugno 2016 - 17:24
Per avere presenziato a una delle dimostrazioni dei No Tav in Valle di Susa culminata in momenti di tensione, una studentessa di antropologia, impegnata a scrivere una tesi di laurea sul movimento, è stata condannata oggi in tribunale a Torino a due mesi di reclusione (con la condizionale). La donna è stata dichiarata colpevole di "concorso morale" in alcuni dei vari reati contestati dalla procura agli attivisti.
La manifestazione, nell'estate del 2013 a Salbertrand (Torino), cominciò come un volantinaggio, poi si concentrò contrò la sede dell'Itinera, ditta che forniva materiali per il cantiere del Tav, con il blocco di un camion ed episodi di imbrattamento. Il pm Antonio Rinaudo ha affermato che la studentessa (laureanda alla Ca' Foscari di Venezia) non si limitò ad osservare da semplice spettatrice, tanto è vero che nella tesi raccontò i fatti in prima persona. Quello che per la difesa era un "espediente narrativo" era invece, per l'accusa, la prova del "contributo" alla dimostrazione.
Per le stesse circostanze era imputata una ricercatrice di sociologia all'Università di Calabria (oggi supplente in un istituto tecnico a Torino) che però è stata assolta. "Il mio - ha detto uscendo dal Palagiustizia - era lo studio sul campo di un movimento sociale. Credo di non avere fatto nulla di male".
Entrambe erano difese dall'avvocato Valentina Colletta.
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