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12 Maggio 2016 - 16:14
Salone del libro
Stanno cambiando il pubblico, gli autori e i canali di vendita nel settore del libro religioso che fino al 2013 otteneva risultati migliori rispetto alla media del mercato del libro, mentre nel 2015 c'è stata un'inversione di tendenza. Il settore religioso l'anno scorso ha registrato un -5,2% per fatturato, ma con un +0,9% nell'ultimo periodo, e un +1,6% a copie, quando il mercato complessivamente aveva registrato nel 2015 un +0,7% a valore per i canali trade (che sale a un +1,6% comprendendo gli e-book).
Guardando poi all'andamento degli ultimi tre anni, il fatturato dei titoli religiosi pubblicati dagli editori laici è calato del 23%, mentre quello degli editori confessionali è calato del 4%. E' la fotografia del Sesto osservatorio sull'editoria religiosa, commissionato dall'Unione Editori e Librai Cattolici Italiani (Uelci) al Consorzio dell'Editoria Cattolica (Cec) in collaborazione con l'Ufficio Studi dell'Associazione Italiana Editori (Aie), presentato oggi, al Salone del Libro di Torino, nell'ambito dell'incontro Editoria religiosa tra dinamiche di mercato e nomadismo degli autori.
Un segnale di trasformazione più che di sofferenza vera e propria se si considera che oggi il 5%-6% delle vendite di libri nei canali trade è fatto da libri di argomento religioso e il pubblico risulta più giovane, più attento, più curioso nella ricerca di forme di spiritualità e senso della vita. Il mutamento interessa non solo chi compra questo tipo di libri, ma anche dove vengono acquistati. Il primo canale, anche se in forte calo, restano le librerie religiose di catena, seguite dalle librerie indipendenti religiose. Crolla il canale della grande distribuzione organizzata, forse per l'assenza di titoli religiosi pop. Sempre più importante l'online, tanto che il peso delle librerie online raddoppia, forse anche per il peso preponderante del catalogo rispetto alle novità.
Cresce inoltre il peso degli editori laici nella produzione religiosa: se nel 2010 rappresentavano il 24% dell'offerta, nel 2015 sono saliti al 25%. Vale a dire un titolo su quattro. Sono oltre 5600 i titoli religiosi (5686 per la precisione) e rappresentano oltre il 9% della produzione complessiva. Questo dato di incremento va di pari passo con una certa sofferenza del comparto laico nel sell-out.
In aumento la fetta di autori laici che si occupano del religioso: i bestseller tra gli autori religiosi sono pubblicati prevalentemente dai marchi dei grandi gruppi editoriali laici: dei 53 autori di libri di argomento religioso più venduti nel 2015 il 23% è simultaneamente presente con più titoli nei cataloghi di case editrici laiche e cattoliche.
Un altro fenomeno risulta però altrettanto evidente: cresce e si fa sempre più rilevante il popolo degli autori nati e cresciuti nell'editoria laica ma che affrontano temi religiosi.
Tra i primi 30 editori 'laici' per numero di titoli pubblicati un terzo sono self-publishing: il 32,5%, quasi 1 su 3.
"I dati evidenziano una trasformazione profonda che sta investendo il settore dell'editoria religiosa: nei canali distributivi come nelle politiche editoriali, di cui le migrazioni autoriali sono un indicatore, come lo sono autori che nascono oggi dentro l'editoria non confessionale" ha detto Giovanni Peresson, responsabile dell'Ufficio studi Aie. "Come editori cattolici accettiamo la sfida che viene dall'editoria laica, compreso il suo irrompere in aree tematiche che tradizionalmente non presidiava" ha sottolineato Giovanni Cappelletto, presidente di Uelci.
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