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04 Maggio 2016 - 16:05
Airaudo Giorgio
"Se ci vogliono sul merito noi ci siamo, ma sappiano che noi facciamo parlare le competenze". A dirlo, il giorno dopo il confronto fra candidati sindaci all'Ordine degli Architetti, è Giorgio Airaudo, in corsa per la poltrona di primo cittadino a Torino. Ieri Airaudo ha lasciato la platea del dibattito dopo il rifiuto di far parlare un suo rappresentante, l'architetto Franco Lattes, al suo posto. "Siamo disponibili a tutti i confronti - dice - ma chi ci invita sappia che ai dibattiti generali sulla sintesi del nostro programma andrà chi rappresenta la sintesi, cioè il candidato sindaco, a quelli su temi specifici, visto che abbiano uomini e donne con competenze capaci di rappresentarci al meglio, decideremo noi chi mandare. Se qualcuno vuole avere solo il candidato sindaco allora non ci inviti". Dopo quello che definisce "l'equivoco di ieri", Airaudo parla di un "paradosso.
Prima - spiega - mi si accusava di parlare solo di temi nazionali ora si dice che non va bene se, parlando del territorio, facciamo parlare le competenze. Noi non solo abbiamo temi locali ma le persone in grado di propoli al meglio". Sul tema specifico, la città e le sue trasformazioni, Airaudo osserva che "il tema centrale non è il piano regolatore, le grandi opere che lasciano grandi fallimenti ma servono interventi a breve che diano lavoro e risultati sul breve periodo".
"Chi ci immagina come una sinistra di testimonianza credo avrà un'amara sorpresa". A dirlo il candidato sindaco di Torino in Comune, Giorgio Airaudo che, a margine di un incontro sul confronto di ieri fra candidati, osserva che "ci sentiamo una sinistra che regge la sfida dell'alternativa e del governo della città e pensa di farlo con numeri importanti. La nostra sfida - prosegue - è al governo di questa città e lo si può fare in tanti modi, anche praticandolo, nel caso capitasse, dall'opposizione".
"Al nostro interno - aggiunge Airaudo - non ci sono problemi di potere o di divisioni e le nostre liste sono state costruite senza equilibri di partito". E a proposito di liste, tre quelle che lo sostengono (Torino in Comune, Ambiente Torino, Pensionati Invalidi Giovani Insieme), il candidato primo cittadino sottolinea che "per tutte e tre abbiamo superato abbondantemente le 600 firme".
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