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TORINO. Fca ancora al centro voci consolidamento, Borsa ci crede

TORINO. Fca ancora al centro voci consolidamento, Borsa ci crede

Fiat Chrysler Automobiles

Tornano i rumors su una possibile alleanza di Fiat Crysler Automobiles con il gruppo francese Peugeot Citroen (Psa) e la casa italoamericana vola in Borsa. Le voci su una fusione accendono l'attenzione del mercato e a Piazza Affari il titolo chiude in forte rialzo guadagnando il 5,85% a 7,24 euro con un massimo di seduta a 7,29 euro (a Parigi Psa fa +1,22%).

"Nessuna discussione è in corso con Marchionne", afferma il ceo di Psa, Carlos Tavares, che già al Salone dell'Auto di Ginevra aveva smentito contatti con Fca, salvo quelli per la joint venture nel settore dei veicoli commerciali. Tavares spiega che il gruppo francese, ormai risanato finanziariamente, è ora "nelle giuste condizioni per ipotesi di cooperazioni" ed è "pragmaticamente aperto" a possibili accordi con altri costruttori. Il ceo di Psa ricorda che la prossima settimana presenterà il piano strategico 'Push to Pass' 2016-2021 e che progetti di questo tipo "devono generare le massime sinergie", ma la condizione per una fusione tra grandi aziende è che "questa abbia senso per entrambi gli azionisti". Nessuna fretta, insomma, perché il gruppo sta bene ma pronti a discutere eventuali opportunità che possano portare valore al business del gruppo con sinergie geografiche, tecnologiche, sui motori, di prodotto.

L'amministratore delegato di Fca a Ginevra aveva risposto con un no secco alle voci di fusione con Psa. "Andiamo avanti da soli", ha affermato. Ed è questa l'ipotesi ribadita più volte nelle ultime settimane sia da Marchionne sia dal presidente John Elkann. Dopo il no di General Motors, considerata il partner ideale per Fca, l'argomento consolidamento è stato accantonato.

"Dopo che Gm ci ha detto no, abbiamo parlato con altri e abbiamo deciso di non accordarci con nessuno perché il gioco non valeva la candela", ha spiegato Marchionne. Per il manager italocanadese il partner potenziale deve avere "un dna simile a Fca", quindi deve somigliare a realtà come Gm e Volkswagen o, in seconda battuta, a Renault-Nissan, non a Ford che ha un solo brand. "Vorremmo un deal definitivo in grado di cambiare il panorama automotive in modo radicale", ha sottolineato.

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