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TORINO. Tav: giudici, azioni No Tav non hanno un disegno unitario

TORINO. Tav: giudici, azioni No Tav non hanno un disegno unitario

NO tav

Le folate offensive dei No Tav in Valle di Susa non hanno un "disegno unitario". Gli attacchi al cantiere, le molotov, i fuochi artificiali, i blocchi stradali, i danneggiamenti e le intimidazioni non sono i tasselli di un unico piano eversivo: al contrario, sono una "variegata e assai poco omogenea congerie di fatti" che non si devono "confondere con fenomeni di partecipazione diretta e democratica di un movimento pacifico". Così la Corte d'assise d'appello di Torino rilegge la lotta contro il supertreno ad alta velocità.

L'occasione sono le motivazioni della sentenza con cui i giudici, lo scorso dicembre, hanno assolto quattro anarchici simpatizzanti No Tav dall'accusa di terrorismo (confermando le condanne a tre anni e mezzo per reati minori). Al vaglio del processo c'era l'assalto del 14 maggio 2013, condotto da un commando di una ventina di incappucciati: scoppiò un incendio che distrusse un macchinario. La cura con cui era stata pianificata l'azione portò le autorità a potenziare le misure di protezione del "fortino". La sera stessa il ministro Angelino Alfano si precipitò a Torino per una riunione straordinaria del Comitato per l'ordine e la sicurezza.

La procura di Torino aveva contestato il terrorismo: quell'attacco, che si inseriva in mezzo a una lunga catena di episodi, aveva l'obiettivo di costringere l'Italia a rinunciare al progetto Tav, con "grave danno" per lo Stato. I                 giudici sono stati di avviso diverso: a mancare è proprio il "contesto". Non ci sono le prove per dimostrare che i quattro imputati abbiano agito nella piena consapevolezza dell'esistenza di filo conduttore che leghi tutte le azioni grandi e piccole contro il Tav.

Non basta. Da un passaggio delle motivazioni trapela che i giudici non sono convinti che quell'attacco del 2013 sia stato il colpo più duro messo a segno dai No Tav. "Le più significative e allarmanti azioni - scrivono - hanno avuto luogo successivamente all'episodio contestato agli imputati, e non risulta che siano state realizzate in esecuzione di un disegno unitario preordinato". Quali siano queste azioni, il documento non lo dice. Lasciando nella perplessità magistratura inquirente e forze di polizia.

I quattro anarchici hanno rivendicato con orgoglio la partecipazione all'attacco. I giudici, comunque, hanno confermato le attenuanti generiche perché dalla loro "condotta di vita non traspare una particolare pericolosità sociale".

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