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TORINO. Mafia: figlie Caccia, "ricordare e conoscere primo passo per questa lotta"

TORINO. Mafia: figlie Caccia, "ricordare e conoscere primo passo per questa lotta"

Bruno Caccia

La presenza di migliaia di persone in piazza, soprattutto bambini e ragazzi insieme a istituzioni e associazioni, per fare memoria, "è il segnale che qualcosa sta cambiando nella mentalità e questo è il primo passo per questa lotta che non finisce mai". A parlare è Cristina Caccia, figlia del procuratore capo di Torino Bruno Caccia ucciso dalla 'ndrangheta, che insieme alla sorella Paola ha partecipato alla Giornata in memoria delle vittime delle mafie.

"Giornate come questa - sottolinea - fanno capire che c'è maggiore consapevolezza del problema, anche al nord Italia, e questo è fondamentale perché se non vedi i problemi non li risolvi". La presenza di tante scuole in corteo, aggiunge Paola Caccia, "è il segnale che ci sono insegnanti che ci tengono a trasmettere valori importanti e speriamo che questi ragazzi continuino sempre a tenerli presenti. Questa giornata ha un significato grande - conclude - di tutti questi nomi che leggiamo dovremmo anche conoscere la loro storia perché conoscere è un modo di onorare e di ricordarci che l'importante è il bene comune".

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