AGGIORNAMENTI
Cerca
10 Marzo 2016 - 14:30
Corte dei conti
Ammonta a 17,8 milioni la somma che nel 2015 l'erario può recuperare per i danni agli enti pubblici del Piemonte certificati delle sentenze della Corte dei Conti. Di questi, poco più di sei sono già stati recuperati. Oltre 750mila euro provengono dai consiglieri regionali per la vicenda dell'uso improprio dei rimborsi, il cui processo penale è ancora in corso.
I dati sono emersi oggi nel corso dell'apertura dell'anno giudiziario della Conte dei Conti del Piemonte. Le sentenze pronunciate lo scorso anno, 104 di condanna e 93 di assoluzione, sono un risultato "significativo - ha detto il presidente facente funzione Luigi Gili - in una situazione di sensibile carenza di organico". Le sentenze più significative pronunciate nel 2015 sono state quelle sul caso del Premio Grinzane Cavour, con condanne per 6,2 milioni, e per le spese dei caseggiati Atc di Asti, che ha consentito un recupero potenziale di 8,4 milioni. Le somme effettivamente recuperate sono "buona parte", dice il procuratore contabile Giancarlo Astegiano, anche se il sistema di recupero è "inefficace", perché "presenta limiti significativi e comporta, in molti casi, difficoltà nella concreta realizzazione del credito".
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.