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17 Febbraio 2016 - 09:20
Tartufo
L'Iva sui tartufi potrebbe scendere dall'attuale 22% ad una quota tra il 4% ed il 10%, la tessa applicata negli altri paesi Ue. Ad aprire la strada all'adeguamento è la petizione accolta dalla Commissione Europea che ha già chiesto chiarimenti al governo italiano. Lo rende noto l'europarlamentare Alberto Cirio, promotore della petizione.
"La chiave - spiega Cirio - sta semplicemente nel cambiare la natura giuridica del tartufo in quella di prodotto agricolo spontaneo. Ciò vuol dire garantire la libera ricerca, assoggettarlo a un'Iva più bassa ed avere la possibilità di accedere ai fondi europei del Psr (piano di sviluppo rurale, ndr) di cui, a differenza di altri Paesi, non usufruiamo. Ma sopratutto - conclude Cirio - significa non avere bisogno di una nuova legge, perché è sufficiente adeguare quella attuale allo scenario europeo".
La petizione "ha superato il primo vaglio di ammissibilità - spiega l'avvocato Roberto Ponzio, firmatario della petizione - ritengo che, all'esito dell'istruttoria e dell'audizione alla Commissione Europea, si possa avviare una procedura di infrazione comunitaria nei confronti dell'Italia e così dare pieno riconoscimento al tartufo come prodotto agricolo".
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