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16 Febbraio 2016 - 11:10
Il dato del primo mese dell'anno "non consente di anticipare valutazioni sul possibile andamento dell'intero 2016", ma "il tasso di crescita con cui comincia l'anno, pur essendo apprezzabile, è decisamente inferiore a quello dell'intero 2015 (+9,3%)". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor, in una nota nella quale ricorda che la crescita del 2015 ha consentito di dimezzare il ritardo rispetto ai livelli ante-crisi, ritardo che a fine 2014 era ancora del 19,41% e che si è ridotto all'11,94%. "Probabilmente sul risultato di gennaio - spiegali presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano - hanno inciso le incertezze sul quadro congiunturale dell'economia mondiale e in particolare le turbolenze sui mercati finanziari". Decisivo nelle immatricolazioni nella Ue è stato, come sempre, l'apporto dei cinque maggiori paesi dell'area, anche se dei 28 mercati nazionali dell'Unione ben 23 hanno il segno più in gennaio.
L'area euro - secondo l'analisi del Centro Studi Promotor - cresce del 6,8%, mentre l'area non euro cresce del 4,6%.
Per la Russia "non si attenua il crollo del mercato". Lo sottolinea l'Anfia in una nota.
"Dall'inizio del 2014 - spiega - il rublo ha perso valore rispetto a tutte le principali monete mondiali, continuando a svalutarsi anche nel 2015. I prezzi delle auto che continuano a salire, hanno contribuito al ridimensionamento del mercato che nel 2015 è stato di 1.601.126 di nuovi light vehicles, con una perdita del 36%, che in termini assoluti significa 890mila vendite in meno. A gennaio 2016 sono stati immatricolati appena 81.849 light vehicles, ancora in calo del 29% su gennaio 2015, che risultava già ridimensionato del 24% su gennaio 2014".
In Turchia il mercato auto, dopo la crescita del 23,5% nel 2015 con 725.596 nuove registrazioni, ha totalizzato, nel mese di gennaio 2016, 23.348 vendite con un calo del 4,7%. In calo anche la produzione di auto del 7% e l'export del 20% nel primo mese dell'anno.
"Segnali economici moderatamente positivi accompagnano la crescita europea. Funzionano le azioni orientate alla riduzione del parco anziano, come in Spagna con il piano statale Plan Pive, o in Italia grazie alle fortissime azioni commerciali messe in campo dalle Case con le loro Reti".
Così Romano Valente, Direttore Generale dell'Unrae, l'associazione delle Case automobilistiche estere, commenta i dati Acea sulle vendite in Europa.
"L'Italia conferma il proprio potenziale contributo alla crescita del mercato europeo dell'auto - aggiunge - proprio per la dimensione e la vetustà del proprio parco e all'esigenza non più rinviabile di sostituzione".
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