Al telefono con la figlia, che gli rimprovera di non trascorrere la domenica a casa, risponde che è impegnato "a fare la rivoluzione". Dal palco del congresso della Lega Nord Piemont, che dopo 15 anni archivia l'era Cota, Matteo Salvini attacca la magistratura italiana, "una schifezza". E mette nel mirino i nemici del Carroccio: "l'Europa, le banche, la stampa, la tv", insieme ad un governo "che sta solo facendo disastri". E che bisogna "mandare a casa" sfruttando il prossimo voto nelle grandi città. Una "occasione" - dice - per togliere di mezzo Renzi e "fare grande" la Lega. Felpa blu con la scritta "stop Fornero", il segretario federale rilancia le ambizioni dei 'seguaci di Giussano'. "La Lega deve tornare a correre e superare il 20-25% anche in Piemonte", afferma in un palazzetto dello sport di Collegno, nel Torinese, gremito di militanti e di bandiere con il Sole delle Alpi. L'obiettivo, spiega, è quello di "vincere" e di "amministrare". "Da soli dove siamo in grado di farlo, o con gli alleati - prosegue -. Ma, se lo facciamo in compagnia, sarà in base alla nostra musica". Il messaggio "agli amici" del centrodestra, proprio mentre si stanno chiudendo le trattative per i candidati sindaco, è chiaro. "Numeri alla mano la Lega può imporre i suoi uomini ovunque - spiega Salvini - ma a me interessa la squadra". Nessun veto sui nomi, con la sola eccezione di Alessandro Canelli per Novara - "se va bene il candidato è della Lega, se non va bene è della Lega lo stesso". Non è ancora ufficiale invece la candidatura, a Torino, del parlamentare azzurro di lungo corso Osvaldo Napoli. "La credibilità di un candidato - sostiene - la fa la squadra. Se lui è nelle condizioni di poter contare su una squadra e su un programma credibili, allora ok. Quella che non trovo invece credibile è l'accoppiata Fassino-Chiamparino". Inevitabile, al nome del presidente della Regione Piemonte, un accenno alla vicenda firme false, che con il caso Rimborsopoli ha macchiato l'onorabilità del Carroccio. Così, mentre Umberto Bossi presente al congresso dà del "cretino" a chi ha creduto alla storia delle mutande verdi di Roberto Cota, Salvini punta direttamente l'indice contro la magistratura. Colpevole, secondo lui, di occuparsi degli scontrini del "fratello Rixi", l'assessore leghista della Regione Liguria rinviato a giudizio, e non "della mafia e della camorra che sono arrivate fino al Nord". Il popolo leghista applaude e, in coda ai seggi allestiti per scegliere il nuovo segretario piemontese tra Riccardo Molinari e Gianna Gancia, sogna la rivincita sul centrosinistra. Anche in Piemonte, dove la recente decisione del Consiglio di Stato di respingere i ricorsi contro l'elezione di Chiamparino non va proprio giù a chi si è visto disarcionare per una vicenda analoga. "Una farsa, andiamo avanti. La nostra battaglia prosegue", conclude al riguardo Salvini, lasciando intravedere all'orizzonte la possibilità di un ricorso sul caso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
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