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10 Febbraio 2016 - 14:33
Francesca Frediani
"Rispondendo ad una nostra interrogazione sull'amianto al cantiere Tav della Maddalena, la Regione conferma le preoccupazioni che abbiamo da mesi: il monitoraggio ambientale ante-operam delle fibre di amianto disperse nell'aria non è stato eseguito secondo le prescrizioni del Ministero, dell'Arpa e della Regione Piemonte". Lo afferma la consigliera regionale Francesca Frediani (M5s).
"In seguito a un confronto Ltf-Arpa, con indicazioni della Regione Piemonte - spiega Frediani - sono stati concordati 12 punti di monitoraggio dell'amianto nella fase ante-operam, 9 individuati nel Piano di Monitoraggio Ambientale e altri 7 da aggiungere obbligatoriamente per indicazione del Cipe. Poi alcune stazioni sono state stralciate perché troppo vicine ad altre. Ma alla fine solo 5 punti sono stati attrezzati per il controllo. Più volte l'Arpa ha chiesto a Ltf il perché di tale scelta, e Ltf ha indicato la sola motivazione economica. Ma il costo di una centralina di rilevamento, mediamente 14 mila euro più la manutenzione annuale circa 10 mila, è ridicolo per un'opera che costerà 7 miliardi 789 milioni".
"La Regione Piemonte, che dovrebbe tutelare la salute dei cittadini - dice ancora - subisce passivamente le scelte di Roma. Alla luce di questi elementi, bloccare il cantiere è ancora più necessario. Telt deve pagare per l'inottemperanza alle prescrizioni e per gli eventuali danni alla salute".
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