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08 Febbraio 2016 - 12:53
Nuovi guai giudiziari per Vincenzo D'Alcalà, 59 anni, noto come il 'reuccio di Santena', numerosi reati alle spalle e una condanna definitiva a sei anni e dieci mesi per rapina, estorsione e usura. Una nuova ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata nel carcere di Cuneo, dove è detenuto. E' accusato con Francesco Rossi, anche lui già in carcere per bancarotta fraudolenta e riciclaggio, di essersi impossessato dell'eredità di due coniugi residenti a Santena e morti nel 2011.
Per il pm torinese Roberto Furlan, che ha coordinato le indagini, i due sarebbero entrati in possesso di un carnet di assegni dei due defunti con i quali hanno acquistato la quota - un milione di euro - di una società di intermediazione immobiliare con sede in Svizzera. Gli assegni, una volta all'incasso, sono risultati scoperti e la società elvetica, in realtà riconducibile a Rossi, ha emesso una serie di decreti ingiuntivi nei confronti del curatore dell'eredità dei coniugi.
In questo modo, secondo l'accusa, D'Alcalà e Rossi sono entrati in possesso di un paio di immobili in provincia di Torino, che sono stati sequestrati, e dell'auto dei coniugi morti.
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