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05 Febbraio 2016 - 14:27
Teatro
Dal Leopardi delle 'Operette Morali' e del 'Giovane favoloso' al Buchner che racconta del rivoluzionario francese Danton. E' il percorso che ha fatto Mario Martone in questi anni e che lo ha portato a mettere in scena un grandioso spettacolo per il Teatro Stabile - Teatro Nazionale di Torino, 'La morte di Danton', in programma al Teatro Carignano dall'8 febbraio (anteprima sostenuta da Cariparma) al 28 febbraio. La critica lo vedrà il 13. Con 30 attori in scena, e dopo uno studio attento sulla figura di Jacques Danton che lo ha anche portato a collaborare ad una nuova edizione della 'Morte di Danton' di Buchner, pubblicato da Einaudi, con la traduzione di Anita Raja, in uscita nella collana Collezione di Teatro proprio in questi giorni in occasione del debutto dello spettacolo.
"Arrivo a questo testo - scrive il regista nelle note di regia - dopo 'Noi credevamo' e i lavori su Leopardi. Un lungo laboratorio, in gran parte torinese, sulla storia e sulla visione che della storia aveva Leopardi, che costituisce oggi la mia via di accesso ai labirinti del testo di Buchner".
Protagonisti sulla scena due attori quali Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon insieme ad una compagnia di grandi interpreti che stanno provando a Torino da circa due mesi.
Per Martone, 'Morte di Danton' è una sorta di approfondimento sulla storia dell'uomo, delle sue pulsioni rivoluzionari, sulla violenza di cui è capace, sul valore dell'azione e sul rischio delle sue derive. Ma anche sulla fragilità dell'eroe e dell'uomo che ci mette la faccia credendo di poter cambiare la storia. "Quello che commuove in 'Morte di Danton' - dice il regista - è la fragilità. Sembra un paradosso, trattandosi di vicende che raccontano i protagonisti di un tempo in cui si è sprigionata una forza di cui ancora oggi sentiamo la spinta. Eppure nessuno di quegli uomini ha potuto sottrarsi, oltre che alla ghigliottina, alla verifica delle propria impossibilità di invertire la rotta assegnata (da Dio, dalla Natura, dal Nulla o chissà da che cosa), agli esseri umani, nonché di porre rimedio all'ingiustizia che da sempre regna sovrana".
Il testo scelto da Martone per questo suo impegnativo lavoro è tra più significativi del teatro moderno, scritto da un uomo vissuto solo 24 anni, ma autore di capolavori come 'Woyzeck', 'Leonce' e 'Lena. Scritto in cinque settimane, nel 1835, descrive l'atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Danton e l'antagonismo tra lui e Robespierre. I due grandi eroi della rivoluzione finiti entrambi ghigliottinati.
Dopo il Carignano, 'Morte di Danton' sarà al Teatro Strehler di Milano dall'1 al 13 marzo e al Teatro Lac di Lugano, in Svizzera il 15 e il 16 marzo.
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