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26 Gennaio 2016 - 15:36
Bellono Federico
Il Polo del Lusso rischia "seri contraccolpi dal possibile rinvio del lancio di modelli Alfa Romeo. Il ritardo della Giulia incide su Torino anche perché ci sono altre realtà Fca, come Teksid e Marelli, interessate alla sua produzione e perché c'è una parte dell'indotto che lavora per Cassino". Alla vigilia del cda che domani a Londra approverà i conti 2015 del gruppo, Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese, spiega i timori legati all'atteso aggiornamento del piano da parte di Sergio Marchionne e ribadisce la necessità di un incontro con l'azienda.
A Torino - secondo i dati della Fiom - il gruppo Fca ha in tutto 21.500 dipendenti, cifra che sale a 27.500 con i lavoratori Cnh Industrial: 14.500 a Mirafiori, 7.000 nella componentistica (Comau, Marelli). Nel Polo del Lusso formato da Mirafiori e Grugliasco i dipendenti sono 6.020 a fronte dei 7.030 del 2011: un centinaio di pensionamenti, qualche dimissione, trasferimenti in attività diverse come la Teksid di Crescentino e Carmagnola o i Cambi di Volvera e None. "Per Mirafiori - sostiene Bellono - il secondo modello da affiancare al suv Levante è la condizione per il rientro nel 2018 di tutti i lavoratori dalla cassa integrazione. Siamo preoccupati anche per Grugliasco perché Ghibli e Quattroporte non sono sufficienti: i volumi sono scesi da 36.000 a 26.000 e potrebbero diminuire ancora".
Bellono ricorda che Mirafiori non è solo Carrozzeria: ci sono le Presse con 600 dipendenti, dove "la saturazione è difficile", ci sono le ex Meccaniche con 1.400 lavoratori e una settimana di cassa integrazione al mese. "Più di 500 dipendenti della Powertrain - spiega - hanno sottoscritto una petizione per chiedere nuovi prodotti da affiancare al cambio che ha ormai 25 anni. Luci e ombre anche sul resto di Fca con Automotive Lighting di Venaria (um migliaio di addetti) che lavora anche per stabilimenti non Fca e la Pcma di San Benigno Canavese (400 dipendenti), praticamente ferma".
Il segretario della Fiom torinese chiede se "non sia il caso di affiancare al Polo del Lusso attività di progettazione e produzione legate alla mobilità sostenibile, utilizzando le competenze del Centro Ricerche Fiat e del Politecnico".
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