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18 Gennaio 2016 - 16:44
E' terminato con quattro condanne e un'assoluzione il processo per la strage di San Germano Vercellese, dove nel giugno 2010 l'esplosione di una bombola di gas, durante la Sagra del pesce e del cinghiale, provocò la morte di cinque persone e il ferimento di sette. Il giudice ha condannato a 4 anni di reclusione il presidente della pro loco Maria Grazia Bonifacio e suo marito Giovanni Marchiori, a 3 anni e 8 mesi il gestore del distributore di carburante di Santhià Enrico Pizzo, a 2 anni e 2 mesi il vigile urbano Tiziano Sacchetto. Per tutti interdizione per 5 anni dagli uffici pubblici. Assolto per non aver commesso il fatto il comandante dei vigili Maurizio Guerrini. L'accusa era di omicidio colposo e lesioni colpose gravissime; per Sacchetto anche di falso.
"Il primo pensiero va alle vittime della tragedia": commentano così la sentenza i legali di Maurizio Guerrini, l'unico assolto nel processo per la strage di San Germano Vercellese. "Siamo partiti che le responsabilità della tragedia sembravano indirizzate verso il nostro cliente - spiegano i difensori Andrea Corsaro e Maria Domenica Raisaro - mentre oggi possiamo vedere riconosciuta l'assoluta estraneità ai fatti".
Guerrini e Sachetto erano stati inizialmente indagati per fare chiarezza sui documenti autorizzativi alla sagra; erano stati indagati anche Bonifacio e Marchiori in qualità di organizzatori della manifestazione e responsabili dell'allestimento delle cucine, mentre Pizzo per aver ricaricato la bombola di gas che poi è esplosa.
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