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12 Gennaio 2016 - 17:26
Regione Piemonte
Nessun tono sopra le righe, oggi nell'aula del Consiglio regionale del Piemonte, per l'avvio della discussione generale della Commissione Bilancio sui quattro progetti di legge che sono in campo per tagliare i costi della politica. Se ieri il Movimento 5 Stelle ha rifiutato l'incontro in programma con Gariglio, oggi il capogruppo pentastellato Giorgio Bertola e il consigliere Davide Bono hanno liquidato l'incidente come un fraintendimento. Soddisfazione per essere giunti al momento cruciale del dibattito è stata inoltre espressa da tutti, a partire dal capogruppo del Pd, Davide Gariglio.
Ma per arrivare a un testo il più possibile condiviso la strada è ancora lunga. Così su richiesta del capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto, a fine mattinata l'aula ha concordato di aprire i lavori del pomeriggio alle 16 anziché alle 14,30.
Obiettivo del rinvio, permettere alle forze politiche di lavorare insieme intorno a un tavolo sulle singole proposte e sui possibili emendamenti.
Tutte le forze politiche concordano sulla necessità di ridurre ulteriormente i costi della politica regionale, ma differenti sono le visioni circa modalità e entità dei tagli.
Gariglio ha illustrato la proposta del Pd e della maggioranza, che comporta per le casse della Regione un risparmio complessivo di 10 milioni. Il suo impegno è arrivare a chiudere la partita entro fine mese, portando la retribuzione media del consigliere regionale sul livello di quella del sindaco capoluogo. Si interviene però sulla retribuzione del consigliere, ma non in materia di previdenza.
Il testo del Movimento 5 Stelle, illustrato da Bertola, ritorna invece sull'abrogazione totale e retroattiva dei vitalizi. Se il taglio concertato con gli ex consiglieri non ha funzionato portando a circa 40 ricorsi - questo il suo ragionamento - tanto vale che i consiglieri riprendano in mano le loro competenze e decidano. Ma si registra già una apertura: ai pentastellati basterebbe vietare il cumulo dei vitalizi.
Il capogruppo di Forza Italia, Gilberto Pichetto, ha sottolineato la necessità di garantire ai futuri consiglieri libertà e e autonomia politica, creando così le condizioni per selezionare la classe dirigente migliore. Nel concreto, gli azzurri vorrebbero reintrodurre i rimborsi chilometrici e un sistema di assicurazioni.
C'è poi sul tappeto anche la proposta del capogruppo di Scelta Civica Alfredo Monaco, che registra scarsa condivisione.
La sua idea è che il consigliere debba essere indennizzato per la perdita di capacità economica che consegue al fatto di dedicarsi alla politica. Ciascuno dovrebbe quindi venire retribuito in proporzione a quanto guadagnava in precedenza, aumentato del 20% se lascia il lavoro, diminuito del 30% se sceglie di mantenere l'occupazione.
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