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12 Novembre 2015 - 11:23
La polizia sta sgomberando l'ex caserma La Marmora di via Asti, a Torino. All'interno una ventina di nomadi, che si erano trasferiti lì dopo lo sgombero della baraccopoli alla periferia Nord, e alcuni attivisti di Terra del Fuoco, associazione che lo scorso 18 aprile aveva occupato l'edificio abbandonato per dare una risposta all'emergenza abitativa. Lo sgombero si sta svolgendo senza tensioni. Sul posto alcuni funzionari del Comune per valutare soluzioni abitative per gli occupanti.
L'occupazione, lo scorso aprile, in segno di protesta contro lo stato di abbandono dell'ex caserma, simbolo delle violenze nazifasciste e luogo di tortura dopo l'8 settembre, venduta dal Demanio alla Cassa Depositi e Prestiti.
Nei giorni scorsi, l'ente statale proprietario dell'immobile aveva formalmente denunciato l'occupazione. Così questa mattina polizia e carabinieri hanno identificati gli occupanti e iniziato lo sgombero.
L'occupazione aveva suscitato le proteste dei residenti della zona, nonché numerose polemiche politiche. L'ultima, sollevata dalla Lega Nord, che aveva annunciato l'intenzione di rivolgersi alla magistratura, relativa ai rimborsi che l'associazione Terra del Fuoco aveva presentato al Comune.
"Si sta consumando un atto vergognoso, di persecuzione nei confronti di tante famiglie rom cacciate a colpi di ruspa dai loro campi e, ora, anche da qui".
Lo sostiene il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Ezio Locatelli, che si trova davanti alla caserma La Marmora di via Asti, occupata nei mesi scorsi e sgomberata questa mattina dalle forze dell'ordine.
"Rifondazione comunista ha fatto parte, insieme ad altri, del comitato di gestione di questo luogo. Abbiamo chiesto di entrare, ma questa possibilità ci è stata negata", spiega Locatelli, che accusa l'amministrazione comunale di "un atteggiamento illegale e antidemocratico". "Il Comune sta svendendo il patrimonio della città - sostiene Locatelli - e con le sue affermazioni ha fomentato lo sgombero, definendo l'occupazione illegale".
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