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TORINO. Dimessa dall'ospedale due volte muore, aperta inchiesta

TORINO. Dimessa dall'ospedale due volte muore, aperta inchiesta

Per due volte era andata al pronto soccorso sperando di capire cosa fosse quel dolore che la stava tormentando, e per due volte era stata dimessa. Vittoriana è morta ieri pomeriggio, nella propria abitazione, quattordici ore dopo essersi sentita dire dai medici che poteva andare a casa.

Aveva 37 anni.

Della vicenda, adesso, si occuperà la procura di Torino, dove - alla luce di una segnalazione trasmessa dai carabinieri della compagnia di Rivoli - è stato aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio colposo. Il pm Raffaele Guariniello, coordinatore del gruppo di lavoro sui presunti casi di malasanità, ha ordinato l'autopsia per lunedì: il primo passo sarà accertare le cause del decesso. Poi si cercherà di capire se al pronto soccorso sono stati eseguiti tutti i controlli e tutti gli esami opportuni.

Vittoriana abitava a Caselette (Torino), un paese alle porte della Valle di Susa, insieme al marito, un imprenditore edile molto conosciuto nella zona, e i due figli piccoli. Il 12 ottobre, a mezzanotte, si era presentata al pronto soccorso di Rivoli (Torino) in preda a dolori addominali. Ci era rimasta un paio d'ore: "dispepsia e disturbi gastrici", era stato il responso dei sanitari. Ma il dolore continuava. Al punto che il 13 ottobre, alle 13:30, Vittoriana è tornata a Rivoli. Questa volta è stata trattenuta in osservazione fino all'una del mattino successivo e congedata con diagnosi di "dolore toracico atipico". Alle 16:50 di ieri il suo cuore ha cessato di battere.

Era una donna piena di spirito, Vittoriana. Il 13 ottobre, durante la lunga permanenza al pronto soccorso, trovò la forza di ironizzare su Facebook: "Ho visto giornate di merda migliori". Alle 13:05 di ieri, circa tre ore e mezzo prima che la morte la portasse via, sulla sua pagina è comparsa un'immagine sacra: "Madonnina mia proteggi sempre i miei figli, le persone a cui voglio bene e chiunque legga questo messaggio".

Parole che oggi suonano come una premonizione.

L'Asl 3 esprime "sentita vicinanza alla famiglia" e comunica di avere avviato le "necessarie verifiche interne per comprendere meglio l'accaduto" assicurando la massima collaborazione con la magistratura. Nel frattempo informa che Vittoriana, il 13 ottobre, è stata sottoposta a un elettrocardiogramma e a una serie di esami per accertare patologie cardiache, ischemiche, vascolari o tromboemboliche, a quanto pare senza che emergesse niente. "Mancavano fattori di rischio noti per malattie cardiovascolari", dice l'azienda sanitaria. E "la paziente, per tutto il periodo di osservazione, è sempre rimasta completamente asintomatica".

La famiglia di Vittoriana si è rivolta all'avvocato Gianni Gallo per essere rappresentata nel procedimento giudiziario.

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