Una Nicoletta Braschi in piena forma, leggera, diafana e al tempo stesso drammatica in modo disarmante, come vuole lo straordinario e crudele testo di Samuel Beckett, ha inaugurato questa sera la stagione del Teatro Stabile di Torino, al Teatro Gobetti di Torino, con 'Giorni Felici', regia di Andrea Renzi. Un onore e un onere per il Gobetti di Torino dove il testo andò in scena per la prima volta in Italia nel 1965, con Laura Adani nel ruolo di Winnie. Qui Winnie è una Braschi innamorata del testo, un evergreen che parrebbe una critica alla borghesia, che non si muove dal metro quadrato in quale vive, ma che in realtà, come dice l'attrice, 'è semplicemente un classico senza tempo, uno specchio della nostra anima che parla della complessità della vita che viviamo e dei rapporti tra le persone". Sulla scena ci sono Winnie, intrappolata in una montagnola di pietre e sabbia (nel primo atto fino al sotto seno, nel secondo fino alla gola) che parla senza interruzione e il marito Willie, Roberto De Francesco, a sua volta ingabbiato in un buco da dove esce un paio di volte per avvicinarsi in totale silenzio alla moglie, strisciando, per leggere il giornale vicino a lei. "Il fatto che tu sia lì sdraiato, sul chi vive, in stato di preallarme mi rende felice", dice più volte Willie rivolta ad un marito che non le risponde praticamente mai se non con qualche gesto e grugnito. Ma lei è felice lo stesso, continua a dire. Ma in realta', come magistralmente raccontano gli sguardi lontani, i sorrisi abbozzati, la muscolatura del viso della Braschi, il tutto sa di una tristezza senza fine, imparentata con la morte e il silenzio. Ma non importa, Winnie è sempre 'felice lo stesso', perchè così deve essere e basta. Parola di Beckett e del suo teatro sul senso bislacco della vita. Il pubblico ha applaudito convinto e a lungo al termine di uno spettacolo felice, iniziato qualche minuto in ritardo per via di una manifestazione dei centri sociali sotto la vicina sede della Rai e al quale hanno assistito, tra gli altri, il sindaco Piero Fassino, Luciana Littizzetto, il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, Gustavo Zagrebesky, presidente emerito della Corte Costituzionale e Anna Ashton, agente di Samuel Beckett. Non c'era invece il marito della protagonista, Roberto Benigni, trattenuto in albergo dall'influenza. "Verrò a vedere lo spettacolo appena posso", ha fatto sapere. Entusiasta Littizzetto: 'questo è un testo grandioso e Nicoletta è stata molto brava, perfettamente all'altezza dell'opera". Lo spettacolo e' coprodotto dallo Stabile torinese e da Melampo, e dopo Torino sarà in turnee', prima tappa al Parenti di Milano dal 12 al 24 novembre. Un buon debutto per la stagione dello Stabile torinese che ad oggi ha già registrato circa 2.000 abbonamenti in più, circa il 15% in più della già ottima stagione scorsa.
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