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TORINO. Stamina: tentata truffa. Secondo i legali di Vannoni "non è reato"

TORINO. Stamina: tentata truffa. Secondo i legali di Vannoni "non è reato"

Un reato "assolutamente insussistente". E' ripreso con l'arringa della difesa, che in aula ha sostenuto l'innocenza del loro assistito, il processo a Torino nei confronti di Davide Vannoni. Il padre del metodo Stamina è accusato di tentata truffa alla Regione Piemonte per un contributo di 500 mila euro, ottenuto e poi revocato dall' ente. "La storia giudiziaria di Stamina - dicono gli avvocati Liborio Cataliotti e Pasquale Scrivo - è stata scritta solo parzialmente e sarà ancora da scrivere in futuro".

Secondo i due legali, Vannoni non avrebbe tentato di frodare nessuno perché credeva nel metodo ed era in assoluta buonafede.

"Vannoni - ha sostenuto Scrivo - fu folgorato sulla via di Damasco da un'esperienza personale, la guarigione da una paresi facciale da cui era stato colpito. Fu conquistato dal metodo e decise di avviare la ricerca in Italia. I suoi primi difensori sono stati i pazienti: non c'è stato nessuno che lo abbia accusato".

La vicenda risale ad una richiesta di contributo presentata alla Regione Piemonte, nel 2007, dall'associazione Medicina Rigenerativa guidata da Vannoni. Nella requisitoria, il pm Avenati Bassi l'aveva definita "truffaldina" e non aveva lesinato frecciate ai ricercatori dell'est europeo presentati dal professore come autori della ricerca che prometteva guarigioni miracolose per patologie giudicate incurabili dalla medicina tradizionale - tra cui ad esempio il morbo di Parkinson. "Se fosse così - aveva detto il magistrato - avrebbero dovuto assegnare loro il premio Nobel invece che farli lavorare in uno scantinato".

Per Vannoni, una sentenza di condanna potrebbe significare il carcere per superamento del cumulo di pene: nel processo sul Metodo Stamina, in cui l'accusa era stata sostenuta dal pm Raffaele Guariniello che lo accusava di associazione per delinquere finalizzata a svariati reati, l'imputato ha infatti patteggiato una pena di un anno e dieci mesi. Anche su questa condanna, però, non è stata detta l'ultima parola: il prossimo 20 ottobre la Corte di Cassazione si riunirà per valutare le varie posizioni. "La storia giudiziaria di Stamina - ha ribadito Scrivo nel corso dell'arringa, riferendosi anche a quel procedimento - è stata scritta solo parzialmente e sarà ancora da scrivere in futuro".

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