Nuovi avvisi di garanzia per il 'buco' di oltre 600 milioni occultato nel bilancio 2010 di Fondiaria Sai. L'inchiesta della Procura di Torino, che lo scorso luglio ha portato all'arresto, tra gli altri, di Salvatore Ligresti, si allarga infatti a chi doveva certificare i documenti contabili del gruppo assicurativo. Nei guai Ambrogio Virgilio, socio della Reconta Ernst&Young, responsabile della revisione, e Riccardo Ottaviani, attuario revisore. L'accusa per entrambi è di concorso in falso in bilancio aggravato. Secondo gli accertamenti eseguiti dalla guardia di finanza, che ieri hanno notificato a Roma e a Torino i provvedimenti disposti dai pm Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, i due avrebbero concorso alla falsificazione del bilancio 2010, di cui avevano certificato sia la correttezza delle poste sia la congruità delle riserve. Con l'aggravante, sempre secondo l'accusa, di aver recato a non meno di 12 mila risparmiatori un danno pari a 251 milioni di euro. A loro l'inchiesta della Procura - che la scorsa settimana ha ottenuto il giudizio immediato per Salvatore Ligresti, la figlia Jonella e altre tre manager arrestati a luglio - è giunta, informano le fiamme gialle, "seguendo gli anelli della catena di controllo posti dalla legge a presidio della correttezza delle poste di bilancio". Con il loro giudizio di conformità del bilancio alle norme, i revisori, che hanno ricevuto gli avvisi di garanzia e di contestuale conclusione delle indagini preliminari, non avrebbero quindi impedito il danno recato ai risparmiatori. Sempre ieri la Guardia di Finanza ha anche notificato il provvedimento di chiusura delle indagini nei confronti dei membri del collegio sindacale della compagnia assicurativa. Si tratta di Benito Giovanni Marino, quale presidente, e dei sindaci titolari Marco Spadacini e Antonino D'Ambrosio. I tre erano stati raggiunti, lo scorso 24 luglio, da avvisi di garanzia per aver concorso al falso in bilancio aggravato e alla manipolazione del mercato. L'inchiesta prosegue ora per accertare ulteriori eventuali responsabilità, in attesa della prima udienza con rito immediato per i Ligresti, che è stata fissata il 4 dicembre. Un punto a favore dell'accusa, perché il rito immediato può essere concesso solo quando "la prova appare evidente".
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