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TORINO. Pensionato morì cadendo in buca, difesa chiede teste a Fassino

TORINO. Pensionato morì cadendo in buca, difesa chiede teste a Fassino

Piero Fassino

Il sindaco di Torino, Piero Fassino, potrebbe testimoniare in tribunale al processo, in programma il 27 novembre, per il caso del pensionato di 76 anni morto nel maggio del 2013 dopo essere inciampato in una buca. A chiedere l'audizione del primo cittadino saranno due dirigenti comunali che compaiono fra i sei imputati, difesi dagli avvocati Gino Obert e Guglielmo Guglielmi.

La buca, era lunga 110 centimetri, larga 30 e profonda quattro, si era aperta - secondo la difesa dopo i forti temporali di pochi giorni prima - alla confluenza tra via Ormea e corso Vittorio Emanuele, nel centro storico, in corrispondenza di un tombino. Secondo un consulente dei pm Francesco La Rosa e Raffaele Guariniello, la pavimentazione di quel tratto di strada era in condizioni tali che sarebbe stato necessario un rifacimento radicale. Bisognava inoltre posizionare un cartello intorno al chiusino. I vigili urbani, nell'estate successiva, censirono circa 2.500 buche.

La difesa sosterrà, fra l'altro, che l'ampiezza del territorio comunale non permette continui controlli capillari.

Mancano inoltre le indispensabili risorse finanziarie: è in fase di preparazione uno studio che dimostra come Torino, negli ultimi anni, abbia ricevuto meno fondi di tante altre città più piccole.

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