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14 Agosto 2015 - 16:30
"I particolari che emergono sulle modalità di applicazione del trattamento sanitario obbligatorio (tso), che hanno portato alla morte di Andrea Soldi, a Torino, sono davvero preoccupanti. Nessuna sbrigativa colpevolizzazione e, soprattutto, nessuna generalizzazione, ma deve far riflettere il fatto che, nel corso di appena due mesi, tre casi di tso si siano conclusi tragicamente". A sostenerlo è il senatore Luigi Manconi, che ricorda le vicende precedenti. "L'8 giugno scorso Massimiliano Malzano, sottoposto a tso il 28 maggio, è deceduto nel reparto psichiatrico di Sant'Arsenio, provincia di Salerno, a seguito, presumibilmente, della somministrazione di una quantità eccessiva di farmaci per la sedazione: 'in una settimana il carico farmacologico abitualmente somministrato in tre mesi', avrebbe detto un sanitario ai familiari del paziente. E anche in questo caso, il tso è stato eseguito da vigili urbani e carabinieri. E ancora i carabinieri, il 30 luglio scorso, si sono recati nell'abitazione di Mauro Guerra, nella campagna della bassa padovana, sostenendo di dover eseguire un tso. Il giovane, datosi alla fuga, è stato raggiunto da un proiettile sparato dalla pistola di un carabiniere". Per il senatore si tratta di "tre casi diversi da non accomunare, ma che segnalano tutti quanto la misura del tso si sia discostata, nel corso del tempo, da quello che era il suo scopo originario. Un provvedimento destinato a tutelare chi ha un disagio mentale e a garantirgli la terapia più adeguata, rischia di trasformarsi nel suo esatto contrario. Il rischio è che quel provvedimento si trasformi in una sorta di mandato di cattura, eseguito come un fermo di polizia, con effetti che possono rivelarsi letali".
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