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07 Agosto 2015 - 11:17
Stefano Esposito
"La riduzione dei fondi per le compensazioni territoriali collegate alla realizzazione della nuova ferrovia Torino-Lione da 112,5 milioni di euro a 32 milioni di euro, così come previsti nella delibera del CIPE di approvazione del progetto definitivo pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale, costituisce un fatto gravissimo e inaccettabile, politicamente e giuridicamente". Lo afferma il senatore del Pd e vicepresidente dell' 8/a commisisone Lavori Pubblici, Stefano Esposito.
"I 112,5 milioni di euro destinati alle compensazioni fanno seguito ad un preciso impegno politico assunto dai Governi - rimarca Esposito - la verifica della normativa di riferimento è già stata più volte oggetto di approfondimento e sempre confermata ed il Parlamento ha più volte confermato l'impegno in tale senso. Pertanto, la riduzione dei fondi di compensazione costituisce un tradimento di tutti gli impegni fin qui assunti (ricordo peraltro l'ordine del giorno da me proposto e fatto proprio dal governo)". Il senatore democratico si rivolge "al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio affinché intervenga immediatamente per porre rimedio a questa scellerata decisione garantendo il reintegro completo dei fondi previsti da LTF nel progetto definitivo".
"Il progetto definitivo di LTF (ora TELT) - spiega Esposito - aveva previsto per le misure compensative, ai sensi della normativa vigente, un importo di 112,5 milioni di euro corrispondenti al 5% dell'importo delle opere lato Italia. Tale soglia del 5% corrisponde all'aliquota disponibile per l'accompagnamento dei cantieri delle opere comprese nella Legge Obiettivo. Solo dopo l'approvazione del Progetto Preliminare di LTF il legislatore ha rivisto al ribasso la quota del 5% al 2% e pertanto l'interpretazione più volte ribadita, anche in sede ministeriale e parlamentare, è che tale percentuale non riguardi questo progetto". "Nonostante ciò - aggiunge Esposito - il CIPE ha ridotto i fondi promessi, più volte confermati dai diversi ministri susseguitisi al ministero delle Infrastrutture e Trasporti". Esposto si dice convinto "che i veri nemici della TAV non si trovino tra le file del movimento No Tav, ma negli uffici ministeriali e nell'ottusità di taluni dirigenti e funzionari, trova dimostrazione in questa irresponsabile e grave decisione, che compromette il lavoro fatto negli ultimi anni dall'Osservatorio sulla Torino-Lione, dalle istituzioni locali, Fassino e Chiamparino, dai parlamentari per sconfiggere il fanatismo delle frange antagoniste e per far comprendere all'opinione pubblica non solo valsusina l'importanza strategica di questa infrastruttura e l'inconsistenza delle tesi ad essa contrarie".
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