Inizia dalle montagne di Usseaux e dalle acque cristalline del lago di Laux la 'fase 2' del governo Chiamparino. Archiviata la vicenda firme false, con la sentenza dello scorso 9 luglio con cui il Tar ha stabilito "in modo inequivocabile" la legittimità del voto, il presidente della Regione Piemonte ha riunito la sua giunta e la maggioranza di centrosinistra in Alta Val Chisone per "individuare i nodi politici da sciogliere e definire le azioni per il rilancio della legislatura". Nella sala al pian terreno del piccolo Lago Laux Hotel, meteorologicamente lontano anni luce dal caldo tropicale di questi giorni, Chiamparino aveva accanto capigruppo ed assessori, con la sola eccezione di Antonio Saitta perché in ferie. "Senza retorica, credo che abbiamo dato un contributo significativo per costruire una buona Regione", ha detto Chiamparino ragionando sulle cose fatte. "Su bilancio e sanità abbiamo fatto un mezzo miracolo - sostiene -: abbiamo preso in mano una situazione gravemente compromessa e pagato i debiti, anche quelli fuori bilancio lasciati lì a marcire. E abbiamo impostato un piano che non è solo di tagli e aggiustamenti di bilancio. Si è trattato di una messa a punto strutturale, per rendere sostenibile la macchina regionale". Sullo sfondo la sentenza della Corte Costituzionale che proprio ieri ha dichiarato illegittimo una parte del bilancio 2013, sul quale c'era la firma della giunta Cota. "Ci facciamo carico di quello che abbiamo trovato, nel bene e nel male ma penso che l'ex governatore Cota dovrebbe almeno chiedere scusa ai piemontesi - è la stoccata di Chiamparino al leghista - anziché continuare a sproloquiare sulla legittimità della nostra legislatura". Accanto a lui il capogruppo del Pd Davide Gariglio annuisce: "In una situazione d'emergenza come quella dell'ultimo anno è stato fatto un ottimo lavoro. Abbiamo messo le fondamenta per una solida costruzione", osserva Gariglio, le stampelle ancora appresso per l'incidente di cui è stato vittima nelle scorse settimane, che del Pd è anche il segretario regionale. "Torniamo al programma del 2014, non perdiamo il sogno che quel programma aveva", è il suo appello. Per realizzarlo, Chiamparino snocciola una dopo l'altra le parole d'ordine che dovranno guidare maggioranza e giunta nei prossimi tre anni e mezzo. La prima è "buona politica", capitolo nel quale inserisce la necessità di rivedere la legge elettorale e le indennità. "Non abbiamo finito di chiedere sacrifici ai cittadini - dice - quindi credo sia più che mai necessario dare un segnale". Sulla questione, così come sulla legge elettorale, Gariglio si è detto pronto a lavorare "sin da settembre". E il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, annuncia di essere pronto a mettere entrambi i punti all'ordine del giorno dell'Aula, insieme con "la necessità di rivedere i regolamenti". "Buona politica", dunque, ma anche "buone istituzioni", con il Piemonte che si candida a "sperimentare una devolution nei confronti della città metropolitana che punti a farla diventare un'istituzione di pari livello". "Non per scaricare i problemi - spiega Chiamparino - è una questione di strategia". Tra le parole d'ordine non poteva mancare la "buona economia", che per Chiamparino è quella che "crea lavoro". "Rischiamo ancora di essere troppo industriali, invece dobbiamo pensare a quelli che possono essere i fattori di competitività e di attrattività su scala internazionale, soprattutto per concentrare le risorse dei fondi europei". La logistica e le infrastrutture, la ricerca e l'università, la loro capacità di innovare il manifatturiero, sono alcuni dei punti chiave - secondo Chiamparino - per una buona economia. Il presidente della Regione affronta anche il tema della salute, ricordando i nuovi ospedali di complessità, le città della salute di Novara e di Torino, per finanziare i quali ipotizza l'uso dei social bond, obbligazioni a fini sociali. E accenna anche all'intreccio fra cultura, turismo, ambiente e agricoltura, "un altro asset strategico se sapremo mettere risorse combinate con quelle dei privati". Il tutto, però, non può funzionare secondo Chiamparino senza una "buona società". "La società non è più quella di trent'anni fa - osserva - siamo più vecchi, più sani e con meno lavoro. E crescono le marginalità, più in intensità che in quantità". Su questo fronte, Chiamparino lancia l'idea di un'altra sperimentazione, quella del "reddito minimo di accompagnamento al lavoro" e del "reddito di inserimento familiare". Tutte "questioni politiche", conclude Chiamparino, che accenna anche alla necessità di costruire una nuova classe dirigente. Per guardare al futuro.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.