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TORINO. Donna morì intossicata, canna fumaria ostruita da mattoni

TORINO. Donna morì intossicata, canna fumaria ostruita da mattoni

Raffaele Guariniello

La canna fumaria della caldaia era stata ostruita con dei mattoni e degli scarti di laterizi: questo causò le esalazioni di monossido di carbonio che nel gennaio del 2013, in un appartamento di Torino, provocarono la morte di una donna di 67 anni, Giuseppa Cecere, e la gravissima intossicazione della figlia, che da allora non si è più ripresa.

Ad accertare l'accaduto sono stati i consulenti del pm Raffaele Guariniello, che sta conducendo un'inchiesta per omicidio colposo.

Il materiale che intasò la stufa venne depositato, con ogni probabilità, durante dei lavori di ristrutturazione nel palazzo.

Gli inquirenti stanno cercando di risalire al responsabile. Nel frattempo sono stati iscritti nel registro degli indagati i nomi dell'amministratore del condominio e degli operatori dell'impresa di manutenzione (che ogni anno veniva fatta svolgere regolarmente dalla inquilina dell'alloggio) della caldaia. Il medico legale Roberto Testi ha constatato che la figlia della vittima, Anna, 41 anni, ha riportato un indebolimento permanente del sistema nervoso centrale.

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