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TORINO. Lavazza, 120 anni di storia e di responsabilità sociale

TORINO. Lavazza, 120 anni di storia e di responsabilità sociale

Lavazza

Innovazione, qualità e attenzione all'ambiente vanno di pari passo per Lavazza, che nel suo 120/o anno di vita presenta il primo Bilancio di Sostenibilità durante Expo Milano, il grande evento internazionale dedicato alla nutrizione, dove Lavazza è caffè ufficiale di Padiglione Italia.

Non poteva esserci contesto più indicato per introdurre questo nuovo strumento, che informerà sui progressi compiuti dall'azienda in termini di sostenibilità. Un valore che il torrefattore torinese, leader del mercato domestico con quota a valore del 44,9% (dati Nielsen) e ambasciatore del made in Italy in 90 Paesi, intende come elemento strategico.

Il Bilancio di Sostenibilità, redatto secondo le linee guida dell'organizzazione internazionale 'Global Reporting Initiative', denota un approccio al tema davvero a 360 gradi.

"Un modello di responsabilità sociale d'impresa 2.0 - spiega lo studioso Wayne Visser, tra i massimi esperti al mondo di CSR, che partecipa alla presentazione - Un modello creativo, scalabile, glocale, circolare, in altre parole sistemico". Un impegno che ha visto crescere gli investimenti dell'azienda da 2,7 a 5,8 milioni di euro in tre anni.

Gran parte delle iniziative sono promosse dalla Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, che dal 2004 porta avanti progetti nei Paesi produttori, con attenzione soprattutto allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali. In tre anni le erogazioni sono cresciute del 166%, fino a raggiungere i due milioni di euro nel 2014.

Altro capitolo strategico è il rispetto dell'ambiente: il 100% dell'energia elettrica di approvvigionamento degli stabilimenti italiani proviene da fonti rinnovabili. Lavazza ha lanciato con Novamont la capsula compostabile, al termine di una ricerca durata 5 anni, mentre il 90% degli imballaggi di carta e cartone è di materiale riciclato. L'indice di emissione per tonnellata di caffè processato è sceso del 17% nell'ultimo triennio.

Altre cifre da record sono quelle che misurano il numero di brevetti 'made in Lavazza', fondamentale indicatore della capacità di innovazione dell'impresa. Un portafoglio che annovera 332 titoli di tutela della proprietà intellettuale e 295 in fase di esame. Infine il patrimonio umano: i clienti, con 270 mila contatti registrati dal Customer Service nel 2014; i fornitori, con i quali l'azienda condivide un Codice etico e di condotta, e i collaboratori, il cui tasso di occupazione a tempo indeterminato è salito al 98%.

Presto ad accoglierli sarà il nuovo quartier generale torinese, un intervento architettonico di pregio realizzato dallo studio Cino Zucchi & Associati nel rispetto dei più avanzati standard ambientali. E' la 'Nuvola', il centro direzionale che valorizzerà l'intera area di Borgo Aurora, nel capoluogo piemontese. Il più ambizioso tra i progetti di Lavazza, che dopo 120 anni non smette di guardare al futuro: entro il 2018 l'impresa si doterà di un piano di welfare 'su misura' per la popolazione aziendale e di certificazioni più avanzate per la gestione della sicurezza nel settore agroalimentare, mentre gli aspetti di sostenibilità verranno estesi anche ai fornitori, per un caffè sempre più sicuro e di qualità. 

Più di 17 miliardi di tazzine di caffè consumate ogni anno nel mondo portano il marchio Lavazza: un'azienda presente con i suoi prodotti in 90 Paesi nel mondo che nel 2014 ha raggiunto i 1.344 milioni di euro di fatturato.

Con cifre in costante crescita, l'impresa non può prescindere dall'attenzione alla sua impronta ambientale, che anzi è un pilastro fondamentale del primo bilancio di sostenibilità presentato in occasione di Expo Milano, dove Lavazza è il caffè ufficiale di Padiglione Italia.

Un percorso che ha unito l'innovazione del prodotto con standard di ecocompatibilità sempre maggiori lungo l'intera filiera produttiva, certificati dalle principali organizzazioni internazionali. Gli investimenti dell'azienda hanno portato a una riduzione del 17% in tre anni dell'indice di emissione per tonnellata di caffè processato, grazie a un approccio 'cradle to grave', dalla coltivazione alla fine del ciclo di consumo.

Il 100% dell'energia elettrica per l'approvvigionamento dei quattro stabilimenti italiani deriva da fonti rinnovabili e i consumi sono scesi dell'8% nel triennio 2012 - 2014, mentre nello stesso periodo i consumi termici sono calati del 6%. In totale il risparmio economico è stato del 3,9%: risorse che verranno interamente reinvestite nel miglioramento della produzione. Oggi Lavazza lavora per rendere più efficiente il sistema capsula, preferito dai consumatori e in crescita continua, e per ridurre gli imballi. Con traguardi significativi, come il lancio della capsula compostabile, risultato di 5 anni di ricerca con Novamont, e il 90% di materiale riciclato nei cartonati degli imballaggi. 

Quasi quattro milioni di euro di investimenti nel triennio 2012-2014, 34 progetti finanziati in 11 Paesi per coinvolgere più di 65 mila coltivatori in tre Continenti. E' una rete che si estende in misura esponenziale quella della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, istituita nel 2004 per raccogliere e sviluppare tutte le attività di responsabilità sociale dell'impresa.

Un impegno rivolto soprattutto ai Paesi produttori e alle popolazioni locali, con particolare attenzione per i bambini: lotta alla malnutrizione infantile nel Bengala Occidentale e formazione per i giovani negli slums di Calcutta sono solo alcuni tra i più recenti progetti portati avanti con Save the Children, che hanno raggiunto una lunga lista di Paesi in Africa e in Asia.

A Haiti e in Repubblica Dominicana Lavazza collabora con Oxfam Italia per migliorare qualità e quantità della produzione del caffè: nei due Stati verranno ripiantumate sei milioni di piante in tre anni, mentre più di 3.400 famiglie saranno coinvolte in progetti di dinamica di genere, per valorizzare il ruolo della componente femminile, favorendone la partecipazione sia in famiglia che nelle comunità produttrici.

C'è poi il tema della sostenibilità ambientale, che ha visto l'azienda aderire a Icp, International Coffee Partners, insieme ai maggiori torrefattori del mondo, per realizzare un'agricoltura che migliori il contesto socio economico dei luoghi d'origine del caffè: un'iniziativa di innovazione delle tecnologie, dei servizi e delle infrastrutture che ha coinvolto ad oggi 100 mila produttori in tutto il mondo e che si concentra anche sulla ricerca, grazie al tavolo 'Coffee and Climate' per lo studio dell'impatto dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni.

Con Tierra!, il principale progetto di responsabilità sociale, Lavazza avviato nel 2002, la Fondazione, che ha visto aumentate del 166% le sue risorse nell'ultimo triennio, ha coinvolto 3 mila coltivatori in 8 diverse Nazioni, a cui ha trasferito nozioni, strumenti e cultura d'impresa.

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