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16 Giugno 2015 - 11:01
contachilometri
Mezzi con 300mila chilometri che magicamente riportano percorrenze di appena 80mila. Auto e veicoli commerciali che scendono da 200mila a 30mila. E' la truffa delle auto usate, che in Italia ha raggiunto il valore record di 2,5 miliardi di euro l'anno. Ne parla un libro, 'Non prendermi per il Chilometro': scritto da Alfredo Bellucci, un commerciante d'auto che si dice "indignato", il volume-inchiesta è realizzato grazia alla collaborazione di tre professionisti - un commercialista, uno psicologo e un avvocato. E, grazie all'interessamento del presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, ispirerà una proposta di legge.
"Dall'analisi del fenomeno, frutto dell'esperienza degli autori, emerge l'esigenza di una modifica di legge diretta a rendere obbligatoria l'indicazione del dato chilometrico nelle operazioni di revisione periodica dei veicoli", spiega il presidente Laus, che ha presentato il libro con gli autori nella sala Viglione di Palazzo Lascaris. "Solo così - prosegue - sarà possibile arginare il fenomeno delle auto usate vendute con un chilometraggio fasullo. E, in un mercato globale, metterebbe i bastoni tra le ruote ai disonesti".
A proporre in Parlamento la nuova norma sarà il senatore Pd Stefano Esposito, vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato. "La truffa del contachilometri - osserva - si scarica drammaticamente anche sulla sicurezza dei veicoli. Credo dunque sia più che mai opportuno un intervento legislativo: in Senato stiamo discutendo proprio in questi giorni il nuovo codice della strada. Parlerò con il relatore del provvedimento, il piemontese Daniele Borioli, e presenterò un emendamento per rendere obbligatorio il dato del chilometraggio all'atto della revisione".
Una norma di poche righe - "tre o quattro", dice Esposito -, ma sufficiente a fermare una truffa monster, che secondo gli autori del libro in alcuni casi riguarda oltre il 50% delle compravendite di veicoli usati. Insieme con l'autore, Alfredo Bellucci, al libro-inchiesta hanno lavorato l'avvocato Stefano Mior, il commercialista Luca Peroglio Longhin, e lo psicologo Gianluca Poloniato. "La truffa del contachilometri - conclude l'autore del libro - colpisce l'acquirente del veicolo, ma anche il commerciante onesto, perché rappresenta uno strumento di concorrenza sleale. E' arrivato il momento di fermarla".
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