Rilanciare con forza il ruolo del Pd, affiancando all'azione del governo, alle sue riforme e innovazioni, quella della società. All'indomani dei ballottaggi, che hanno segnato una battuta di arresto per i democratici, Piero Fassino tiene a battesimo "Futuro Democratico". Sulla carta si tratta di un nuovo laboratorio di idee, "per costruire un partito all'altezza delle sfide che il governo Renzi ha lanciato". Ma ad un anno dalle elezioni amministrative sotto la Mole, in tanti sono pronti a scommettere si tratti della prima mossa del sindaco per riunire i suoi sostenitori sulla rotta della riconferma. Magari con un pensiero, al momento soltanto teorico, alla Regione Piemonte qualora la vicenda delle firme false dovesse interrompere anzitempo il governo dell'amico Sergio Chiamparino. Dopo le apparizioni ad Alessandria e Novara, la terza uscita di Futuro Democratico - la più importante perché nel capoluogo piemontese - avviene in un'atmosfera frizzante. In sala si vedono fedelissimi del sindaco di Torino, come il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus e il sindaco di Alessandria Rita Rossa, ma anche consiglieri regionali come Gabriele Molinari, Nadia Conticelli, Raffaele Gallo e il consigliere comunale di Torino come Mimmo Carretta. E ancora l'ex sindaco di Moncalieri, Roberta Meo, parlamentari come Paola Bragantini e il sottosegretario Franca Biondelli. In sala anche alleati come i Moderati di Giacomo Portas. "Non vorrei - dice quest'ultimo salendo sul palco - che fra qualche mese, quando si dovrà votare al comune di Torino, ci dovesse essere qualche strana uscita sulle primarie. Noi un candidato sindacato lo abbiamo già". Fassino non parla di obiettivi elettorali, né pronuncia mai la parola corrente. "Questo appuntamento serve per riflettere su come rilanciare con forza il ruolo del Pd", si limita a dire. "I risultati dei ballottaggi dimostrano che se si vuole mettere in campo una serie di riforme e innovazioni, l'azione del governo non basta, ci vuole un'azione nella società. In questi anni scontiamo una crisi profonda dei partiti e del loro ruolo. Serve fare una riflessione - sottolinea - su questo primo anno del governo Renzi e su ciò che ha fatto per dare speranze, per modernizzare il Paese e cercare di tirarlo fuori dalla crisi". Serve cioè, secondo Fassino, "un partito capace di vivere tra i cittadini a partire dalle loro domande per cercare di dare loro delle risposte. Il Pd è nato per essere un grande partito riformista. Il suo obiettivo è agire per dare all'Italia speranze e fiducia. Noi siamo qui questa sera - ribadisce - per cercare di costruire un Pd che sia all'altezza delle sfide che il governo Renzi ha lanciato".
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