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TORINO. Musy: difesa va in appello, Furchì vittima pregiudizi

TORINO. Musy: difesa va in appello, Furchì vittima pregiudizi

Francesco Furchì

E' il prodotto di un "evidente pregiudizio" la sentenza con cui la Corte d'assise di Torino ha condannato Francesco Furchi' all'ergastolo per l'omicidio del consigliere comunale Alberto Musy. Lo scrivono gli avvocati difensori Giancarlo Pittelli e Gaetano Pecorella nel ricorso in appello. Nelle cento pagine del documento si critica, fra l'altro, la ricostruzione dell'agguato del 21 marzo 2011 operata dai giudici, secondo i quali Furchi' ebbe un complice provvisto di motorino.

Secondo i legali, indagini, testimonianze e filmati infatti permettono "di escludere in maniera categorica la presenza di qualcuno con funzioni di 'palo' e ancor meno a bordo di mezzi di locomozione". Per gli avvocati, la "ricerca esasperata di un complice" serve solo ad addossare il delitto a Furchi' quando invece e' piu' logica e probabile un'aggressione casuale: la vittima ha sorpreso uno sconosciuto "nell'atto di fare qualcosa", e lo sconosciuto ha reagito. Pittelli e Pecorella affermano inoltre che le indagini hanno trascurato piste alternative e, in particolare, quella dell'impegno di Musy nella lotta contro il malaffare sul lungofiume dei Murazzi.

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