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11 Maggio 2015 - 15:25
I segnali di ripresa sono ancora deboli, con una sostanziale stabilità della produzione industriale (-0,4% nel primo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). Si rafforza però un clima di fiducia delle imprese piemontesi. Un'azienda su quattro si attende per i prossimi mesi un aumento di produzione e ordini, contro una quota di pessimisti sensibilmente inferiore. Emerge dalle indagini di Uniocamere e Confindustria Piemonte, presentate nel convegno 'Segnali di ripresa in Piemonte, come rafforzarli', primo appuntamento pubblico nel grattacielo di Intesa Sanpaolo.
Il Piemonte è la regione italiana in cui le previsioni sono più favorevoli, con fatturati che crescono sopra la media nazionale già negli anni 2013-2015 e un'accelerazione del 3% stimata per il 2016, una maggiore sostenibilità del debito. Per Intesa Sanpaolo un'impresa innovativa su tre prevede nuove assunzioni, una su dieci di quelle non innovative.
"I segnali di ripresa ci sono e devono essere valorizzati. Sulla base dell'accordo con Confindustria, alle imprese piemontesi per il 2015 sono stati destinati 1,1 miliardi di euro", sottolinea Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo. Per Giovanni Forestieri, responsabile Nord Ovest di Unicredit, "che si possa parlare di rafforzamento di segnali di ripresa dell'economia regionale è confermato dai quasi 700 milioni già erogati a famiglie e imprese dal nostro istituto nei primi quattro mesi di quest'anno, con una crescita dell'80% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".
"Quella che stiamo vivendo - spiega Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte - è una debole fase di ripresa, i segnali sono contraddittori e incerti. Se da un lato le previsioni sembrano essere positive, dall'altra i consumi interni e i dati relativi all'occupazione non sembrano ancora confortanti. È un momento molto delicato". "Si è rafforzato il clima di ottimismo ma un eccesso di ottimismo sarebbe fuori luogo. È necessario che ripartano gli investimenti", aggiunge Gianfranco Carbonato, presidente di Confindustria Piemonte.
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