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TORINO. Amianto a Palazzo Nuovo, 34 aule per riprendere le lezioni. Rettore indagato

TORINO. Amianto a Palazzo Nuovo, 34 aule per riprendere le lezioni. Rettore indagato

Amianto

L'Università di Torino cerca 34 aule. Tante ne servono dopo la chiusura di Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà umanistiche, dettata dalla necessità di prendere provvedimenti contro il rischio di dispersione di fibre di amianto. L'Ateneo, oggi, ha tirato le somme in vista del piano di dislocazione delle attività didattiche, mentre gli spazi messi a disposizione dal Comune verranno visitati domani. "Sono ben consapevole dei disagi", è la lettera che il rettore, Gianmaria Ajani, oggi ha diffuso agli studenti e al personale. "Vi stiamo ponendo rimedio anche grazie alla disponibilità e all'aiuto della Città di Torino". Ajani è indagato dal pubblico ministero Raffaele Guariniello per omissione dolosa di cautele. Il magistrato e i suoi collaboratori stanno cercando di capire se ci sono stati dei ritardi o se qualcuno ha tentato di nascondere il problema: una risposta arriverà dall'analisi del contenuto delle email e della corrispondenza fra gli enti e gli uffici interessati. Ma nella lettera Ajani difende il proprio operato: "Da quando ho assunto la carica mi sono ripromesso di portare a compimento i lavori necessari per rendere Palazzo Nuovo un luogo sicuro per studenti, personale tecnico-amministrativo, docenti. Ho chiesto e ottenuto di incaricare l'Arpa di una mappatura di tutti gli immobili dell'Università per verificare la presenza di amianto e di altre sostanze potenzialmente nocive". "Ho voluto e attivato - continua - tutti questi atti di precauzione, ho voluto e attivato un'analisi obiettiva e trasparente, ho scelto di affidarla a un'organizzazione competente e terza. Tutto ciò non può essere fonte di equivoco né offrire l'estro per accusarmi dell'esatto contrario: negligenza, poca informazione, superficialità". Anche l'Arpa si difende e, in una nota, riassume i risultati di ispezioni, sopralluoghi e test svolti fra il 12 gennaio e il 3 aprile. "Sono stati prelevati 139 campioni e, ad oggi, ne sono stati analizzati 110, venticinque dei quali hanno mostrato presenza di amianto. I campioni positivi sono risultati quasi essenzialmente vinilici (linoleum) e mastici". Ma l'agenzia puntualizza soprattutto di avere sollevato il caso sin dallo scorso 2 aprile, quando segnalò all'Asl una "situazione di contaminazione accidentale potenzialmente a rischio elevato di dispersione di fibre" di amianto: i tecnici, infatti, avevano trovato residui di mastice "finiti accidentalmente all'interno di due fan coil". La nota dell'Arpa tende anche a fugare sospetti e malintesi sull'esistenza e sui contenuti di una qualche oscura clausola di riservatezza nella convenzione con l'Università: "L'attività - si precisa - è in corso nel rispetto dei ruoli istituzionali fra gli enti e gli organismi che operano sul territorio". Intanto l'Asl ha cominciato a preparare il pacchetto delle prescrizioni da impartire all'Ateneo: una lunga serie di interventi da adottare in tempi rapidi per mettere Palazzo Nuovo in regola e per non aggravare la situazione anche sotto il profilo giudiziario.
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