TORINO. Mostre: monumentale Golgota e maxi collage di Mach
21 Aprile 2015 - 10:23
Golgota
La scultura monumentale Golgota alta quasi 5 metri - un gigantesco Cristo in croce trafitto da chiodi e aghi che in realtà sono grucce appendiabiti - apre il percorso della scenografica mostra 'Precious Light' dell'artista scozzese David Mach, alla Promotrice delle Belle Arti di Torino da giovedì 23 aprile fino al 28 giugno. In tutto 64 opere, la maggior parte giganteschi collage realizzati con immagini tratte da giornali, riviste, tv e pubblicità. Un progetto nato nel 2009 al quale hanno lavorato per tre anni ventidue persone nello studio di Londra dell'artista.
Presentata nel 2011 al Palazzo delle Arti di Edimburgo in occasione dei 400 anni dalla pubblicazione della Bibbia di Re Giacomo, la mostra ha fatto tappa nel 2012 in Irlanda al Galway Art Festival ed è per la prima volta in Italia. "Non è un caso - spiega la curatrice Patrizia Bottallo - che arrivi in occasione dell'Ostensione della Sindone. Questi giganteschi collage pop non sono un'appendice del testo biblico, ma rappresentano il tributo di un artista laico che guarda alla Bibbia con grande rispetto, ammette di non credere in Dio, ma è sicuro che la comprensione della Bibbia insegni a vivere".
Alcuni collage rappresentano leggendari episodi narrati dalla Bibbia, come l'arca di Noè e la torre di Babele, un'occasione per affrontare temi universali come passione, gioia, paura, odio, disastri, lussuria, carestie, sesso, omicidi, malattie, vendetta, miracoli. "Ciò che mi interessa sono le persone: mi piacciono", dice Mach mentre segue l'allestimento della mostra.
Le serie Inferno e Paradiso sono ambientate a Istanbul, Parigi, Tokyo, Pittsburgh, Atene, L'Avana, Disneyland e Dublino. Nella sala centrale si fronteggiano a grande distanza la scultura di Gesù e quella del diavolo, raffigurato con il volto di un pilota di Formula 1 con il casco alzato, gli occhi di fuori e la mascella storta. Entrambe sono realizzate con migliaia di cerini e l'artista ha dato loro fuoco in occasione della prima della mostra a Edimburgo.
"Ci vengono mostrati dettagli ridicoli e intimi di vite private, siamo bombardati da reportage su fatti drammatici, ma tutto ciò sembra non infastidire l'uomo contemporaneo. Siamo spettatori di terribili tragedie di paesi e città che vengono sommersi dalle onde smisurate e inquinate degli tsunami" osserva David Mach. L'arista scozzese spiega che molta influenza ha avuto sulle sue opere la passione per il cinema e di essere tornato con entusiasmo a Torino, "la città di Italian Job": "con la mia famiglia vedevamo dieci film alla settimana. I miei collage sono pieni di azione, come dvd in pausa di reportage televisivi o cinematografici".
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