TORINO. Consiglio Piemonte ricorda Carlo Levi a 40 anni da morte
17 Aprile 2015 - 15:56
"Fino a quando viene nominato e ricordato, un uomo non muore. Oggi Carlo Levi è tra noi. E sono tra noi gli ideali che ha rappresentato con coraggiosa passione per dar voce alla Basilicata e porre in tutta la propria drammaticità la questione meridionale". Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus, ha aperto oggi a Palazzo Lascaris il convegno organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola e dall'Associazione lucana in Piemonte, che ha aperto le celebrazioni per il quarantesimo anniversario della morte dello scrittore. "Nel settantesimo anniversario della Liberazione - ha aggiunto il vicepresidente dell'Assemblea Nino Boeti, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione - è doveroso fare memoria della vita e dell'opera di Levi, intellettuale che ha saputo mettere l'uomo e i suoi bisogni al centro del proprio impegno e ha osato immaginare un mondo diverso e impegnarsi per realizzarlo". "Oggi celebriamo Carlo Levi per ricordare il grande contributo che ha dato al Sud e alla Basilicata, facendo conoscere con i suoi quadri e con il suo romanzo il mondo contadino del primo dopoguerra e contribuendo ad alimentare il dibattito politico e culturale in Italia con i suoi interventi". Lo ha detto - secondo quanto reso noto dall'ufficio stampa dell'assemblea lucana - il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza (Pd), oggi, a Torino, alla manifestazione di apertura delle celebrazioni del quarantesimo anniversario dalla morte di Carlo Levi, promossa dalla Fondazione Giorgio Amendola e dall'Associazione lucana in Piemonte intitolata allo scrittore torinese. Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco di Aliano (Matera) - dove Levi è sepolto - Luigi Delorenzo, e Don Pierino Dilenge, vicepresidente del Parco Letterario Carlo Levi. "Per noi lucani - ha aggiunto Lacorazza - i 40 anni dalla morte del grande scrittore, pittore e intellettuale torinese, sono indissolubilmente legati ai 70 anni dall'uscita del 'Cristo si è fermato ad Eboli', e agli 80 anni dal confino in Basilicata, a Grassano e ad Aliano. Abbiamo il dovere di ricordare e di riconsegnare Levi a Levi, liberandolo anche da un certo levismo basato su stereotipi vecchi e superati: la Basilicata è cambiata ed oggi, anche grazie al grande scrittore torinese, partendo dalla sua storia guarda al futuro, oltre la dipendenza e la subalternità". Lacorazza ha inoltre annunciato che, con il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus, scriverà ai presidenti della Camera e del Senato "per chiedere che la figura di Levi, che fu anche parlamentare, venga ricordata dalle massime istituzioni della Repubblica".
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