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TORINO. L'altra faccia di Gavino Sanna, 30 disegni cinici

TORINO. L'altra faccia di Gavino Sanna, 30 disegni cinici

Gavino Sanna

Il pubblicitario dei buoni sentimenti delle campagne della Barilla è quello noto ai più. C'è poi il disegnatore cinico, cattivo, che quasi nessuno conosce. A questo secondo inedito volto di Sanna è dedicata la mostra 'Livori in corso', curata da Dino Aloi e Gian Piero Viglino, da giovedì allo Spazio Mouv di Torino, galleria d'arte nel quartiere di San Salvario.

Sono trenta disegni, in mostra per la prima volta, accompagnati da quattro brevi racconti, raccolti in un libro intitolato 'Livori in corso' che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merlini, la poetessa dei Navigli con cui aveva in mente di realizzare un libro illustrando i suoi versi. Un progetto che non fu mai realizzato per la scomparsa della scrittrice.

"Nella mia vita ho fatto principalmente altre cose, ma non ho mai smesso di disegnare e la mia passione è sintetizzata in questa mostra. Una passione che ho sempre coltivato", spiega Sanna che è l'unico non americano ad avere realizzato la pubblicità della Coca Cola e, nella sua carriera, ha vinto 7 Clio d'Oro, l'Oscar mondiale della pubblicità, 7 Leoni al Festival Internazionale di Cannes e centinaia di altri premi.

"Gavino Sanna è un grande pubblicitario, il più premiato al mondo - scrive Aloi nella sua presentazione della mostra - e questo è noto, ma è anche un caricaturista dal tratto essenziale e filiforme. Anche questo sono in molti a saperlo. Ciò che si conosce meno dell'artista è il fatto che ha una capacità di segno e di padronanza della tecnica che lo porta a variare stile all'occorrenza. Come decide lui".

I disegni sono quasi tutti in bianco e nero, realizzati con il tappo dell'inchiostro, quindi con un segno molto forte e incisivo. Il contenuto è umoristico cinico. "Tra macchie così casuali da apparire perfette, linee irregolari e spezzate che diventano armoniche", sintetizza Aloi.

"M'inventai delle storie cattive - dice Gavino Sanna - le scrissi, le disegnai pensando a lei e a quello che mi aveva detto l'ultima volta che andai a trovarla a casa sua 'Portatemi via tutto ma lasciatemi le sigarette e il rossetto".

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