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TORINO. Sanità: Saitta, "mai pensato di chiudere Susa, sarebbe follia"

TORINO. Sanità: Saitta, "mai pensato di chiudere Susa, sarebbe follia"

Antonio Saitta

"Nessuno ha mai pensato di chiudere l'ospedale di Susa, sarebbe una follia. Il nostro obiettivo è di mantenere l'ospedale a tutti gli effetti". Lo ha ribadito l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, illustrando agli amministratori della Valle di Susa, questa sera a Sant'Antonino, la riforma della rete ospedaliera piemontese.
"Susa è classificato come ospedale di area disagiata - aggiunge Saitta - e quindi avrà un pronto soccorso h24, chirurgia, medicina, ortopedia-traumatologia, alcuni posti di osservazione breve intensiva. Non ci sarà il punto nascite, e su questo non ammetto mediazioni, perché si tratta di garantire la sicurezza dei pazienti: laddove si fanno poco più di cento parti, non c'è sicurezza".
"Invito i sindaci che si sono rivolti al Tar - sottolinea ancora Saitta - a riflettere che, quando si ricorre a un giudice, gli si chiede di applicare la legge. E secondo la legge, ovvero il Patto per la Salute, Susa non ha neppure i requisiti per essere ospedale di area disagiata. Non vorrei che per difendere un punto nascite, che comunque non ci sarà più, si compromette il futuro dello stesso ospedale". Ad accogliere Saitta di fronte alla palestra di Sant'Antonino di Susa c'era una cinquantina di No Tav. "Più salute meno Tav" i cartelli esposti dai manifestanti, tra i quali il consigliere regionale Francesca Frediani e il senatore Marco Scibona del Movimento 5 Stelle. "Qui parliamo di sanità - ha tagliato corto Saitta - e non di Tav. Sono momenti di discussione diversi a seconda dei problemi, altrimenti si alimentano soltanto le radicalizzazioni".
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