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QUINTO VERCELLESE. Assalto a caveau con kalashnikov. Sembra il far west

QUINTO VERCELLESE. Assalto a caveau con kalashnikov. Sembra il far west

carabinieri (foto d'archivio)

Tentata rapina con kalashnikov e conflitto a fuoco in strada nel Vercellese tra malviventi e carabinieri. Armi da guerra come quelle che hanno sparato a Parigi. E posti di blocco predisposti dai rapinatori, che per proteggersi la fuga avevano pianificato - se inseguiti - di incendiare undici veicoli: nove auto e due furgoni, lasciati i mezzo alla carreggiata e dati alle fiamme nella fuga. Tutto per mettere a segno (senza riuscirci) una rapina a un caveau. E' successo nella notte a Quinto Vercellese, in piena "bassa" piemontese. Quello che polizia e carabinieri considerano un vero e proprio "commando" formato da dieci uomini se non di più, vestiti di nero e armati con                 pistole e mitragliatori, ha assaltato l'istituto di vigilanza Fidelitas. Armi da guerra in pugno, hanno attaccato l'edificio con una ruspa, cercando di sfondare una parete. Gli investigatori rintengono che volessero raggiungere il caveau della Fidelitas, dove solitamente l'istituto di vigilanza custodisce gli incassi di giornata ritirati da banche e centri della grande distribuzione della zona. Al momento dell'assalto - avvenuto intorno alle 3 di notte - nell'edificio vi erano alcune guardie, che hanno immediatamente dato l'allarme. I carabinieri sono giunti nel giro di pochi minuti. I malviventi sono saliti su un'auto nera di grossa cilindrata e sono fuggiti. Per le strade di Quinto Vercellese si è scatenato l'inferno: i rapinatori non hanno esitato a sparare con i loro kalashnikov, al punto che sono stati trovati sul luogo della sparatoria almeno trenta bossoli. Non solo: per proteggersi la fuga il commando aveva predisposto un piano molto preciso: erano state poste auto in mezzo alla carreggiata di tutte le strade che portavano alla Fidelitas. Tranne una, lasciata "aperta" per permettere la fuga. Complici dei malviventi le hanno incendiate a una a una. Alla fine gli inquirenti ne conteranno undici in tutto, nove auto e due furgoni. Che il commando ha incendiato, probabilmente con della benzina. Gli abitanti di Quinto Vercellese sono stati svegliati nel cuore della notte. "Alle 3 abbiamo sentito urla e diversi spari provenire dalla sede della Fidelitas - ha riferito il vicesindaco, Alessandra Ticozzi -. Non capivamo cosa stesse succedendo". Succedevano, per le tranquille strade di Quinto Vercellese, scene da Far West. "Pensavamo che certe cose potessero succedere solo in film hollywoodiani, ma il governo ha reso la realtà più drammatica delle peggiori previsioni" hanno commentato in una nota i parlamentari leghisti Roberto Simonetti e Stefano Allasia, secondo i quali vi è una recrudescenza di reati, in particolare in Piemonte, a causa dei tagli sulla sicurezza. Quello di Quinto Vercellese non è l'unico episodio di criminalità avvenuto la scorsa notte in Piemonte. Nella non lontana provincia di Asti un portavalori è stato malmenato all'alba a calci e pugni e derubato del suo furgone da due uomini armati di pistola. E' il secondo episodio dall'inizio dell'anno nell'Astigiano.
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