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TORINO. Sanità: Gradenigo, "Giunta Piemonte approva ddl ad hoc"

TORINO. Sanità: Gradenigo, "Giunta Piemonte approva ddl ad hoc"

Antonio Saitta

L'ospedale Gradenigo di Torino manterrà il Pronto Soccorso e il suo personale medico resterà nell'ambito del servizio sanitario pubblico, pur essendo gestito da privati. Lo prevede un disegno di legge scritto ad hoc dall'assessore alla Sanità Antonio Saitta, che la Giunta regionale del Piemonte presieduta da Sergio Chiamparino ha approvato questa mattina.
In base al documento, "il Gradenigo - rimarca Saitta - non diventerà privato accreditato, ma resterà presidio ospedaliero al'interno della programmazione pubblica, in modo da poter essere controllato direttamente dalla Regione Piemonte".
"Dal 1978 - spiega l'assessore - la legislazione nazionale che istituiva il servizio sanitario pubblico confermava il regime giuridico amministrativo degli istituti ecclesiastici civilmente riconosciuti che esercitavano l'assistenza ospedaliera, e la legislazione della Regione Piemonte nel tempo ha riconosciuto il Gradenigo come parte della rete sanitaria".
"All'inizio del 2014 - aggiunge - il presidio è stato ceduto dalle suore ad Humanitas. Oggi il venir meno del riconoscimento del presidio Gradenigo comporterebbe per il personale dipendente della struttura anche il venir meno dell'equiparazione in caso di concorsi, assunzioni o trasferimenti dei corrispondenti servizi e titoli                 acquisiti presso le aziende sanitarie locali.
Il personale è giustamente preoccupato".
"Abbiamo individuato una soluzione, condivisa anche dal Ministero della Salute - aggiunge - che consiste in una modifica alla legge regionale 59 del 1985. Questo non significa aprire nuovi spazi alla sanità privata, ma mantenere al Gradenigo lo stesso ruolo e la stessa funzione di presidio degli altri enti ancora appartenenti a istituti ecclesiastici". Per evitare il ripetersi delle scene di sovraffollamento viste nei 'Pronto Soccorso' dei grandi ospedali, "serve un piano che quando c'è una emergenza scatta e riguarda non solo i Dea ma l'intero sistema sanitario, dagli amministrativi ai medici di base e non di base". Lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, che ha definito "indegno ciò che abbiamo visto nei Pronto Soccorso in questi giorni".
"Il picco dell'influenza, che porta con sé maggiore afflusso - ha detto l'assessore - è previsto questa settimana. Ma non è un problema solo piemontese, bensì nazionale. Ciò che abbiamo visto è indegno oggi, ma lo era anche in passato. C'è un problema di organizzazione complessiva: i direttori - ha rimarcato - devono sapere che di fronte ad una emergenza tutti i posti letto devono essere messi a disposizione, ovunque si trovino". "Apprezzamento per i medici di famiglia, che hanno accolto l'invito a partecipare al lavoro per costruire il piano regionale di assistenza territoriale" arriva dall'assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta. "Il primo appuntamento - sottolinea l'assessore - è fissato per il 30 gennaio in assessorato. Ci saranno esponenti delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Veneto, che hanno già avviato esperienze in questo senso".
"Dopo una fase di incomprensione - conclude Saitta - si apre ora con i medici di base una fase utile di confronto".
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