La Corte d'appello di Torino ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di ascoltare un collaboratore di giustizia, Nicodemo Ciccia, nell'ambito del processo Minotauro, relativo alla presenza della 'ndrangheta in Piemonte. L'uomo sarà ascoltato in videoconferenza il prossimo 16 gennaio. Di nuovo lui, di nuovo Nicodemo Ciccia, affiliato al locale di Cuorgnè e uomo tra i più fidati del boss Bruno Iaria, condannato a 14 anni, nipote di Giovanni Iaria (ex amministratore socialista a Cuorgnè) morto il 12 giugno del 2013 , a soli 66 anni, all’ospedale di Asti dov’era stato trasferito dal carcere ubicato nella stessa città. Secondo la Procura le dichiarazioni di Ciccia sarebbero importanti e “quanto mai opportune” per svelare i rapporti tra il mondo di mezzo e la politica in Canavese, nel basso Canavese e a Chivasso. Di tutt’altro avviso gli avvocati difensori che infatti si sono opposti con tutte le loro forze sia all’audizione, sia all’acquisizione di alcune vecchie sentenze di condanna di nonni e bisnonni degli attuali imputati. “E’ come sostenere che la mafia è legata al Dna”, si è inalberato l’avvocato Cosimo Palumbo. E per capire i perchè di così tanto interesse su Nicodema Ciccia, detto “u Nicareddu”, basti pensare che lo scorso anno, nei panni di “collaboratore di giustizia” era già stato sentito nell’ambito dell’altro processo di ‘ndrangheta denominato “Colpo di coda”. Aveva raccontato ai pm Monica Abbatecola e Roberto Sparagna la sua vita da affiliato alla locale di Cuorgnè con la dote di “Vangelo”fino alla decisione di collaborare con la giustizia avvenuta nel settembre 2013. “Una scelta - disse - presa per tutelare la propria compagna e per salvaguardare il figlio di 4 anni...”. Una storia... La sua storia. E tutto comincia negli anni Ottanta quando da Mammola (RC) parte per raggiungere gli zii che vivono a Torino. Trova casa a Rivara Canavese e comincia a lavorare in una impresa edile di Ozegna. Da qui all’incontro con Nicola Loccisano nel 1993 e al traffico di droga gestito dalla famiglia Agresta, molto attiav a Volpiano e a Leini, il passo è breve. Lo beccano. Si fa due anni di carcere. Esce. Nel 1996 si sposa e diventa papà. Nel 2000 e fino al 2007 finisce nuovamente in galera a Ivrea e poi a Saluzzo, dove fa amicizia con Pio Candeloro, cugino di Giuseppe Minniti, che lo convince ad entrare nell’organizzazione (si fa per dire “organizzazione”). Succede tutto nell’ora d’aria, s’intende il rito di affiliazione e la dote di “picciotto”. Gli dicono: “Quando esci da qui, devi presentarti a Bruno Iaria”. E così farà. Non certo una faccia nuova quel Iaria. Lo aveva infatti già conosciuto in carcere. Il ragazzo promette bene e subito seguirà la dote di “Santa” proprio a casa del nuovo amico di Cuorgnè e poi, al bar Italia di Torino, quella di “Vangelo”. Nel 2011 lo arrestano insieme a tanti altri nell’ambito dell’operazione Minotauro. Esce dal carcere e, come se non fosse mai successo nulla, ricomincia a delinquere, specializzandosi nelle estersioni. Se ne contano almeno tre. Ai danni di una tipografia di Leinì, alla ditta Claro dove lavorava Salvatore Pittito che era un affiliato e, non in ultima, ai danni di Mauro Aira (poi morto a 60 anni nel giugno del 2014) titolare della Aira Valentino srl (più di 100 dipendneti). In quest’ultima vicenda Nicodemo Ciccia arriva addirittura ad organizzare insieme ad Antonio Gagliardi di San Giorgio (dipendente di Aira), a Dante Fuoco, Giovanni Catizone e Donato Macrì di Rivarolo una lunga seri di atti intimidatori e minacce per la consegna di 150mila euro in contanti davanti all’acquario di Genova: I 13 luglio del 2013 è proprio davanti ai pesci che la polizia lo blocca. Poco prima la banda si era introfulata con dei passamontagna, nell’abitazione dell’imprenditore in frazione Salto, puntatogli una scacciacani alla testa e facendosi consegnare tutto il denaro che teneva in tasca, non senza aver dato fuoco, qualche settimana prima all’automobile. Nei racconti di Ciccia c’è anche dell’altro. Per esempio i doveri degli affiliati, tra cui l’obbligo di dare rifugio ai latitanti, la colletta per i detenuti, l’accompagnamento dei famigliari dei carcerati ai colloqui con i propri parenti, agli inviti ai matrimoni e ai funerali dei parenti. “Quando si è sposata mia sorella – ha raccontato Ciccia – Bruno Iaria, mi chiese una trentina di inviti da distribuire ai membri delle locali..”. E al banchetto nuziale si presentarono tra gli altri Giuseppe Catalano, Giuseppe Gioffrè e Pasquale Trunfio di Torrazza, boss della locale di Chivasso.
Le condanne di 1° grado
Argirò Vincenzo, 21 anni e 6 mesi Demasi Salvatore, 14 anni Romeo Natale, 13 anni Napoli Saverio, 12 anni e 6 mesi Macrina Nicola, 12 anni Praticò Benvenuto, 11 anni e 6 mesi Napoli Francesco, 10 anni e 6 mesi Napoli Girolamo, 10 anni Coral Nevio, 10 anni Guarneri Domenico, 9 anni e 3 mesi Agostino Nicodemo, 9 anni Iervasi Nicola, 9 anni Arena Cosimo, 8 anni e 6 mesi Pagliuso Antonio, 7 anni e 6 mesi Vadalà Giovanni, 7 anni e 4 mesi Modafferi Stefano, 7 anni Trunfio Bruno, 7 anni Raschillà Bruno, 7 anni Papalia Antonio, 7 anni Carrozza Antonio, 7 anni Direda Francesco, 6 anni e 6 mesi Napoli Rocco, 6 anni Idotta Giuseppe, 6 anni Ientile Nicodemo, 5 anni e 6 mes Lo Surdo Franco, 5 anni e 6 mesi Pollifroni Vito, 5 anni e 6 mesi Gigliotti Luigina, 5 anni e 4 mesi Raso Stella, 5 anni Occhiuto Antonino, 4 anni e 6 mesi Lo Surdo Maria, 3 anni e 4 mesi. Bartesaghi Vittorio, 3 anni Troiano Massimo, 2 anni e 2 mesi. Battaglia Antonino, 2 anni Macrì Giovanni, 2 anni Barbera Roberto, 1 anno e 8 mesi. Ragusa Mattia, 1 anno e 8 mesi
Le condanne del rito abbreviato
Bruno Iaria, 13 anni e 6 mesi Aldo Cosimo, 12 anni e 2 mesi Adolfo Crea, 10 anni e 10 mesi Antonio Agresta, 10 anni e 8 mesi Francesco Giorgio, 10 anni e 4 mesi Pasquale Barbaro, 8 anni e 8 mesi Francesco Perre, 8 anni e 8 mesi Pasquale Trunfio, 8 anni e 8 mesi Giuseppe Fazzar, 8 anni e 8 mesi Salvatore Caglioti, 8 anni e 8 mesi Cosimo Lombardo, 8 anni e 4 mesi Vincenzo Callà 8 anni Giovanni Iaria, 7 anni e 4 mesi Nicodemo Camarda, 7 anni Valerio Belcastro, 7 anni Giuseppe Racco 6 anni Antonio Ciccia, 5 anni e 5 mesi Rocco Camarda 4 anni e 8 mesi Luigi Cincinnato 4 anni e 8 mesi Gerardo Piccolo 4 anni e 8 mesi
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