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19 Dicembre 2014 - 10:57
Imprese
Le piccole e medie imprese torinesi vedono nero il 2015, con un peggioramento di ordini, ricavi e tasso di disoccupazione. Gli imprenditori lanciano anche l'allarme sicurezza nelle aree industriali: troppi furti, con danni stimabili in milioni di euro. Lo ha spiegato il presidente dell'Api, Corrado Alberto che, con i componenti della giunta, Cristina Di Bari, Massimo Guerrini, Piero Arduini e Riberto Cotterchio, ha incontrato i giornalisti.
Alle istituzioni locali gli imprenditori chiedono anche più informazioni su cosa Fca intenda fare a Torino: "a partire dal sindaco Fassino sembrano tutti avere le idee chiare, ma sarebbe importante che eventuali piani di attività fossero comunicati ufficialmente anche alle pmi dell'automotive", ha detto Alberto.
Restano ancora aperti il problema dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione ma anche dei grandi gruppi industriali e quello "della rivalutazione dei cespiti che potrebbe patrimonializzare molte aziende migliorandone il rating". L'uscita dal tunnel non si vede ancora: il 35,2% degli imprenditori è pessimista, solo uno su cinque prevede un miglioramento di produzione, ordini e fatturato. Si profila anche un aggravamento del tasso di disoccupazione, mentre diminuiscono le possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali. "Già nel secondo semestre 2014 - osserva Fabio Schena, responsabile dell'Ufficio Studi dell'Api - le piccole e medie imprese hanno segnato una nuova e annunciata battuta d'arresto rispetto ai timidi segnali di ripresa della prima metà dell'anno. E il calo di ordini e fatturato riguarda questa volta anche le imprese esportatrici". "Gli annunci del governo non hanno avuto per ora effetto, servono provvedimenti più incisivi.
Basta annunci e false promesse", ha affermato Alberto per il quale esiste il rischio che "si possano delineare anche problemi di scurezza sociale".
Il problema della sicurezza nelle aree industriali riguarda tutti i settori, soprattutto aziende che hanno sede fuori dai centri abitati: vengono rubati macchinari, attrezzi, infissi, materie prime come rame e alluminio. "Le aziende sono costrette - spiega Alberto - a pagarsi servizi di sicurezza e vigilanza. I Comuni permettano alle imprese che sostengono oneri di questo genere di beneficiare di sgravi sulle imposte locali".
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