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18 Dicembre 2014 - 15:16
parroco
Un centinaio di persone nella chiesa di Saint-Christophe hanno dato l'ultimo saluto a Enrico Rigollet, di 57 anni, picchiato a morte l'11 dicembre per un pacchetto di sigarette negato a un cliente con problemi psichici, nel bar-tabacchi che gestiva a Torino con il fratello gemello, Prospero. "Sembra che la troppa bontà abbia tradito Enrico, non possiamo negare l'esistenza del male", ha detto il parroco, Don Elio Vittaz.
Corone di fiori anche dai tabaccai e da una multinazionale del tabacco. Ci sono "realtà inspiegabili umanamente": la "Terra è schiava del male, è qui che troviamo le cause di ogni sofferenza. Dal materialismo spunta l'individualismo, è così che l'uomo diventa non una persona ma una cosa", ha aggiunto Don Vittaz, alla presenza del fratello gemello di Enrico Rigollet e della madre, Letizia.
Per l'omicidio è stato arrestato Giuseppe Cerasa, di 38 anni.
Risale agli anni ottanta l'inizio delle attività imprenditoriali nel capoluogo piemontese da parte dei Rigollet, che spesso rientravano a Saint-Christophe, loro paese d'origine, nei fine settimana. La salma è stata tumulata nella tomba di famiglia.
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